Situazione internazionale in pieno caos, ci mancava solo la fuga dai BTP, e i cittadini possono andare nel panico. Costi di guerra, e spese da tracollo finanziario.
Si teme il tracollo economico-sociale, non è allarmismo, ma un dato di fatto sotto gli occhi di tutti. La Governance italiana continua a procrastinare solo ciò che a breve sarà pronto a scoppiare. Perché si parla poco di fuga dai BTP? Cosa sono? Questa guida apre uno sguardo sul mondo, ciò che serve per capire quanto sta accadendo.

Si parte da un’analisi del contesto per poi estendere la visuale. I BTP sono i cosiddetti Buoni del Tesoro Poliennali, cioè obbligazioni a lungo termine, emesse dal Dipartimento del Tesoro italiano. Questi più quelli europei sono condizionati fortemente dalle dinamiche economiche e geopolitiche che imperversano in questa fase storica.
A ciò si aggiunge il danno dell’inflazione, la questione dei tassi d’interesse della BCE, e tutte le decisioni a livello UE. Soprattutto per i primi due elementi c’è molta tensione davanti un contesto che rimane tutto, meno che certo. C’è la prospettiva di riduzioni dei tassi, i quali potrebbero a loro volta condizionare i rendimenti dei titoli di Stato, ma la BCE rimane ferma sulla sua posizione.
La politica è restrittiva al fine di gestire meglio l’inflazione, sarà una mossa corretta? Gli aggiornamenti però prevedono altro.
Tutto sulla fuga dai BTP e cosa devono aspettarsi i cittadini oggi
Spread italiano e tedesco, le tensioni geopolitiche, e come la stessa Europa pensa di attuare un piano di difesa efficace. Questi e altri punti che riguardano la fuga da BTP. Perché l’impatto sul costo della vita è destinato ancora una volta ad essere ostacolato e danneggiato sia da questi elementi, che dalle peggiori conseguenze in atto.

Lo spread tra BTP italiani e tedeschi è lievitato, superando la soglia di 140 punti, proprio per i rischi che corre l’Italia nel contesto geopolitico odierno. L’UE pianifica un piani di difesa, i quale prevede un aumento delle spese militari. Queste condurranno a nuove emissioni di bond per finanziare ciò, ma gli investitori hanno sempre più ansia. La ragione? Il debito è destinato ad aumentare i rendimenti dei titoli presenti.
Inoltre, tra UE e USA non corre buon sangue per la questione Ucraina, e i titoli di Stato italiani non sono ben messi. Solo da poco i rendimenti dei BPT sono cresciuti di 13 punti con un 3,60%, incremento dovuto al maggior rischio delle politiche future. È stata poi la vendita di BTP che ha aumentato la differenza tra spread, e pure per questo i rischi per gli investitori sono di più.
I BTP Più sono nuovi titoli trimestrali che seguono il meccanismo di step-up, cioè pongono in essere una tassazione agevolata ed una concreta possibilità di rimborso anticipato dopo 4 anni. Questo vale per gli acquirenti nel mercato primario. Ma le prospettive? Il titolo sembra attraente per la stabilità e flessibilità, ma tutto dipende da come si muoverà la BCE.
Quali sono i maggiori rischi? Cosa succederà ai cittadini che non conoscono questi dettagli
Non si tratta di dettagli di poco conto, ma quanto di un’analisi che determinerà le sorti future dei cittadini. Chi se non loro devono sapere quanto e cosa accadrà? L’incertezza economica è solo la punta dell’iceberg, perché il costo della vita e i rischi del futuro sono in piena crisi già da questo momento.

La crescita dello spread aumenta le incertezze economiche, e il valore dei titoli ne risente in maniere negativa. Le famiglie sono destinatarie della perdita di valore. Come se non bastasse, ci saranno ancora aumenti del costo della vita se l’UE decide di investire nelle spese militari per la difesa. Altri carichi fiscali da aggiungere.
Senza dimenticare la possibilità di conflitti e tensioni internazionali che aumentano i rischi dei Paesi. Insomma, gli stessi rendimenti sono morti a prescindere. Se i tassi scendono, i rendimenti futuri dei nuovi BPT potrebbero essere ancora meno attraenti. Investire alle famiglie, non converrà più.