Francesca rischia il licenziamento per i permessi 104: ecco come un semplice scontrino l’ha salvata

Non basta assistere un familiare: senza provare, il tuo lavoro è a rischio! Francesca lo ha scoperto nel modo più duro quando il suo datore di lavoro l’ha accusata di abuso dei permessi 104. Ma un piccolo dettaglio ha cambiato tutto…

Francesca lavora in un’azienda da oltre dieci anni. Da quando suo padre Amilcare ha ricevuto il riconoscimento di disabilità grave ai sensi della Legge 104, ha iniziato a usufruire dei permessi retribuiti per assisterlo.

donna a lavoro
Francesca rischia il licenziamento per i permessi 104-trading.it

Ogni mese, prendeva regolarmente i suoi giorni per accompagnarlo alle visite, fargli la spesa e occuparsi delle sue necessità. Tuttavia, non aveva mai pensato a una cosa fondamentale: conservare gli scontrini .

Un giorno, riceve una lettera dall’ufficio del personale. Il datore di lavoro aveva avviato un’indagine sospettando che Francesca non utilizzasse correttamente i permessi. Un investigatore privato l’aveva seguita, documentando che non era sempre in casa con Amilcare durante le ore di permesso. Il rischio? Licenza per giusta causa.

La paura si fa subito sentire. Come dimostrare che ogni sua assenza era realmente giustificata? In un primo momento, Francesca si sente smarrita, poi capisce che l’unica cosa che può salvarla è dimostrare come ha impiegato il suo tempo .

Attività consentite durante i permessi 104: la giurisprudenza parla chiaro

Molti lavoratori credono che i permessi della Legge 104 impongano di restare tutto il tempo accanto al familiare. La realtà, però, è diversa. La Cassazione ha chiarito più volte che l’assistenza non è solo presenza fisica, ma include attività come fare la spesa, acquistare farmaci o svolgere pratiche burocratiche legate alle esigenze dell’assistito. Tuttavia, il problema sta nella prova.

Persona che fa degli acquisti
Attività consentite durante i permessi 104: la giurisprudenza parla chiaro-trading.it

Francesca si è trovata in una situazione complicata: come dimostrare che il suo tempo era realmente dedicato a cura e necessità di Amilcare e non a faccende personali? Il licenziamento sembrava imminente, finché non si è resa conto di un dettaglio che aveva sottovalutato: gli scontrini e le ricevute .

Gli scontrini: la prova che può salvarti il ​​lavoro

Nel caso di Francesca, la svolta è arrivata grazie a un consiglio dell’avvocato: presentazione scontrini e ricevute. Fortunatamente, aveva conservato alcuni documenti di acquisti effettuati per il padre proprio nei giorni contestati: farmaci, alimenti speciali, prodotti per la sua igiene .

Questi dettagli hanno fatto la differenza. Il giudice ha riconosciuto che Francesca non aveva abusato dei permessi e che le sue assenze erano giustificate. Il licenziamento è stato annullato e lei ha potuto conservare il suo posto di lavoro.

Ma cosa sarebbe successo se non avesse avuto quegli scontrini? Probabilmente non avrebbe avuto strumenti sufficienti per dimostrare la sua buona fede e sarebbe stata licenziata.

Perché dovresti sempre conservare scontrini e ricevuti?

Se beneficiano dei permessi Legge 104, proteggiti in modo semplice: conserva gli scontrini e le ricevute degli acquisti fatti per il familiare assistito. Se mai dovessi affrontare un controllo, questi documenti saranno la tua difesa più forte.

Inoltre, abituarsi a conservare le ricevute aiuta a mantenere un resoconto dettagliato delle spese, che potrebbe tornare utile anche per eventuali richieste di rimborsi o detrazioni fiscali.

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