Cos’è e come funziona Vera, il nuovo strumento del Fisco per effettuare controlli e scovare gli evasori: i dettagli e di cosa si tratta
Alta sempre l’attenzione sul tema Fisco e Controlli, con Vera, ovvero il nuovo Risparmiometro di AE, uno strumento legato alla scoperta degli evasori. Ma come funziona e cosa c’è da sapere al riguardo? Dettagli a seguire.
Si tratta di un nuovo strumento, evoluto, un algoritmo legato alla ricerca degli evasori, dal nome di VERA. Tale strumento si occupa del controllo di accrediti. E dei versamenti in contanti, su conti correnti postali. O ancora bancari. Andando ad incrociare i dati della SuperAnagrafe.
Il contrasto all’evasione fiscale è un obiettivo non solo importante, ma tra i principali da parte degli Esecutivi. Tante le novità dal punto di vista normativa di recente. Si consideri il decreto Anti-Frodi approvato. Oppure il decreto PNRR 2, numero36/2022. Con novità circa i dati trasmessi da carte di credito. Ad Agenzia delle Entrate.
Quando si parla di “Verifica dei Rapporti Finanziari“, ovvero Vera, si fa riferimento ad un potente algoritmo il quale è in grado di analizzare i dati nell’archivio dei rapporti finanziari. E di eseguire in modo veloce verifiche ed analisi. Rispetto al rischio legato all’evasione.
Come spiega Money.it si tratta di un o strumento che sostituisce il Risparmiometro, il quale dal 2018 controllava che vi fosse coerenza rispetto ai risparmi accumulati mediante redditi dichiarati, andando ad appoggiarsi alla Superanagrafe. Che ora si applica ai c/c delle persone fisiche. Le verifiche delle Entrate prendono il via quando va a verificarsi uno scarto maggiore del venti per cento. Per quanto concerne risparmi e spesa sul c/c.
Tema importante e rilevante, quello inerente in via generale al Fisco, con tanti e diversi spunti che possono interessare, come la quesitone debiti con il Fisco, e l’importante novità per chi deve saldare, ci sono aiuti in arrivo.
Ritornando al tema in oggetto, quando si parla di Superanagrafe, si fa riferimento ad un database, composto da dati di Agenzia delle Entrate. E della Guardia di Finanza. Vi è un gran quantitativo di dati che sono a disposizione del Fisco, grazia a cui è più facile compiere controlli in merito a scostante tra entrate ed uscite. Sui c/c.
Precedentemente, vi è stato l’utilizzo della suddetta in via sperimentale sulle società. Dal 2019 il medesimo meccanismo ha riguardato c/c di persone fisiche. Le info presenti sono: saldo del conto corrente all’inizio e alla fine dell’anno; movimenti entrata/uscita; e la giacenza media.
Dopo l’identificazione dei criteri mediante cui operare la selezione dei soggetti evasori. Totali o paratotali. Si va ad incrociarsi dati presenti nel database della suddetta. Con i dati dell’Anagrafe Tributaria. Ciò che ne deriva è una lista, al cui interno vi sono i possibili evasori. Vi sarà la trasmissione della lista agli uffici provinciali che si occuperanno di accertare. In tale fase, l’eventuale soggetto avrà modo di difendersi andando a giustificare le anomalie trovate. Qualora abbia la documentazione necessaria. Viceversa, prenderanno il via i veri e propri accertamento. Dall’Agenzia delle Entrate.
A beneficiare degli avanzamenti tecnologici ed informatici vi è anche il Fisco, con gli strumenti quali Vera e Superanagrafe che risultano essere strumenti estremamente utili ed importanti. Si parla di algoritmi e database in grado di migliorare le attività di controllo e di verifica.
Vera ha preso il posto, spiega Money.it, del Risparmiometro. E nel dettaglio, qualora un soggetto dichiarasse un determinato reddito annuo, ma al contempo risultasse titolare di risparmi in banca considerati superiori in merito alle proprie possibilità. In tal caso scatterebbe la verifica di AE al fine di avere informazioni circa le fonti di reddito impiegate. Per poter sostenere le spese ordinarie.
C0sì com succedeva per il Risparmiometro, anche Vera va a considerare non soltanto l’anno fiscale corrente. Ma considera anche gli anni precedenti. L’iter che ha visto l’approvazione dei due strumenti in questione, non è stata breve. Anche in relazione alla grande controversia inerente la protezione dei dati personali.
Vi è stata varie volte la pronuncia da pare del Garante della Privacy, con la verifica in primo luogo della sicurezza dei mezzi. Attraverso cui i dati sono trasmessi tra banche intermediari finanziari. Poi dell’impiego dei medesimi dati.
L’algoritmo consente la verifica di dati riportati nelle dichiarazioni fiscali. Medina un meccanismo teso ad identificare evasori. Ma, si legge, impedisce l’identificazione diretta circa i soggetti in regola. Col Fisco. Ciò vuole dire che gli uffici competenti andranno a stabilire di volta in volta e caso per caso, la segnalazione che meriterà un approfondimento.
Rispetto alla tutela della privacy, soltanto il personale autorizzato può avere accesso ai risultati. E prendere al riguardo visione. E, in ogni caso, vi è il tracciamento degli accessi.
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