Controlli a tappeto del Fisco: chi è finito nel mirino
Sono ben 15 milioni gli atti sospesi dall’Agenzia delle Entrate causa Covid. I controlli del Fisco riguarderanno moltissime categorie. Ecco quali.
C’è un po’ di tutto nella nuova retata del Fisco. Accertamenti, sanzioni, contestazioni, liquidazioni e rettifica, recupero crediti di imposta, avvisi. L’Agenzia delle Entrate torna a stringere le maglie, rilassate durante il periodo di eccezionalità dovuto alla pandemia Covid-19. É attesa una valanga di controlli che non escluderanno quasi nessuno.
Ben 35 milioni di cartelle esattoriali sono si state sospese dal cosiddetto “Decreto Sostegni”, ma il provvedimento non ha previsto la sospensione dei recuperi fiscali pendenti. La notifica di 15 milioni di atti fiscali si accompagnerà a numerosi altri controlli.
Chi e cosa passerà sotto la lente d’ingrandimento del Fisco
Le notifiche riguarderanno quindi tutti gli atti sospesi durante l’emergenza sanitaria, per i quali i termini di decadenza sono intercorsi tra l’8 marzo e il 31 dicembre 2020. L’ordine dei controlli seguirà l’ordine cronologico di emissione: ai fatti avvenuti più indietro nel tempo sarà data la priorità, per proseguire via via ai casi più recenti.
Il Decreto Rilancio aveva disposto la sospensione delle cartelle fino al termine di aprile 2021. Così, era stata prevista per tutti gli altri atti fiscali l’immediata ripresa delle attività di riscossione e accertamento in un periodo che successive modifiche hanno spostato. Adesso si parla di una finestra temporale compresa tra il 1° marzo 2021 e il 28 febbraio 2022.
Ad essere coinvolta sarà dunque una platea vastissima ed eterogenea. Le prime notifiche toccheranno i casi di accertamento, contestazione, liquidazione e rettifica, recupero crediti di imposta e irrogazione di sanzioni.
La notificazione degli atti di accertamento e l’invio delle comunicazioni sarà però dilazionata prendendo in considerazione anche le tempistiche delle notificazioni degli atti, la messa a disposizione degli inviti elaborati dopo il 31 dicembre 2020, e l’effettivo recapito delle comunicazioni.
Cosa non meno rilevante, saranno considerati anche i tempi necessari all’espletamento degli adempimenti propedeutici al regolare esercizio delle attività di riscossione.