Con la vittoria del centrodestra alle elezioni le regole sul fisco potrebbero cambiare. Ciò che è emerso fino ad adesso è la chiara direzione a distinguersi e lasciare il segno proprio su questo frangente.
Ieri Confindustria con l’intervento del suo presidente Carlo Bonomi, ha confermato tuttavia ciò che una parte della destra italiana pensa; non c’è spazio per il momento a rivoluzioni fiscali.
Il governo deve mostrarsi non solo deciso ma anche competente mettendo al primo posto le emergenze. Secondo Confindustria per voce del suo presidente Per “il nuovo governo seguire le proprie promesse agli elettori è semplicemente impossibile, perché rischia di compromettersi sul fronte del debito”.
Su due questioni in particolare sembra doversi ricredere il centrodestra e Fratelli D’Italia l’introduzione della Flat tax e un aumento delle pensioni minime. Il prossimo governo sarà infatti messo alla prova con la salvaguardia del sistema industriale italiano compromesso dalla crisi energetica. Non solo aziende ma naturalmente migliaia di posti di lavoro a rischio possono generare una spirale discendente.
Le risorse disponibili per questo saranno concentrate per far fronte alle perdite e probabilmente al rispetto delle riforme concordate con l’Ue che permetteranno di continuare a ricevere ulteriori 170 miliardi del Pnrr ancora da spendere. Tra le proposte sicuramente fattibili con cui l’immagine del cambio di governo potrà pubblicizzarsi sul breve termine è l’eliminazione o la revisione al tetto del contante.
Fratelli d’Italia, nuovo Governo e tetto al contante
La soglia entro la quale è possibile pagare o effettuare transazioni in contanti è pari a 2 mila euro. Questa arriverà a mille euro se dal 1° gennaio 2023 il nuovo Governo non interverrà in merito. Il tetto al contante dovrebbe quindi essere mantenuto alla cifra attuale considerando che è stato approvato un emendamento di Fratelli d’Italia al decreto Milleproroghe che si esprimeva in tal vece.
Insieme a Fdi votarono in questo senso anche Lega e Forza Italia ed è per questo che in tema fiscale questa sarà la prima manovra concreta attuabile. Un possibile intervento potrebbe arrivare già nell’ambito della prossima legge di bilancio che potrebbe rivelare una sorpresa; all’interno del suo programma, il centrodestra aveva infatti promesso di innalzare il limite alla “media europea”. A oggi questa è di circa 5 mila euro con i Paesi più restrittivi dell’Italia che si concentrano su pochi attori: Gracia con i suoi 500 euro di limite, Spagna, Francia e Romania che consentono una spesa in contanti massima di mille euro. La terza opzione sul tavolo più radicale è invece eliminare del tutto il tetto al contante.
La storia del limite all’uso del contante in Italia è stata sempre altalenante. Tanto è vero che in circa 30 anni, per ben nove volte, il Governo è intervenuto per disciplinare la materia. In origine fu il divieto del 1991 a vietare il trasferimento di denaro contante o di titoli al portatore in lire o in valuta estera, quando questo era complessivamente superiore a venti milioni di lire.