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Firma congiunta o disgiunta: attenzione a questo rischio per il conto corrente

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Conto corrente a firma congiunta o disgiunta: ecco alcuni elementi chiave da conoscere per valutare attentamente i pro e i contro.

Quando si decide di aprire un conto corrente si ha la possibilità di scegliere tra uno strumento a firma congiunta o disgiunta. Queste due opzioni risultano vantaggiose o svantaggiose in base a diverse situazioni.

Il conto corrente è uno strumento molto importante che serve a ricevere somme di denaro e ad effettuare pagamenti e versamenti.

Al momento dell’apertura di un conto corrente bancario o postale si può decidere se questo deve essere a firma congiunta o disgiunta. In questo caso, ci stiamo riferendo ai depositi cointestati che prevedono l’utilizzo dei fondi da parte di più persone.

E questo è il caso di una società, in cui i soci in affari hanno la possibilità di accedere al denaro presente su un conto corrente bancario o postale.

In base, ad alcune circostanze può essere più conveniente la formula della firma congiunta o quella della firma disgiunta. Scopriamo quando conviene e quando no.

Conto corrente a firma congiunta o disgiunta: di cosa si tratta

In conto corrente cointestato prevede che la presenza di più titolari, ovvero di persone che hanno gli stessi diritti sulla somma di denaro presente sul deposito bancario.

Questa soluzione può essere utile in ambito professionale, quando più soci in affari necessitano di un conto corrente a cui tutti possono accedere.

In questo caso, però, è possibile optare per due formule diverse:

  • A firma congiunta;
  • A firma disgiunta.

Nel primo caso ai correntisti viene riconosciuta la possibilità di operare sul conto, purché vi sia l’autorizzazione da parte di tutti gli altri titolari del deposito bancario. Di conseguenza, è necessario che tutti i cointestatari sottoscrivano un documento per dare l’ok all’esecuzione dell’operazione.

Se, invece, il conto corrente è “a firma disgiunta”, ogni correntista ha la possibilità di effettuare prelievi, bonifici e pagamenti in totale autonomia, senza alcuna autorizzazione.

Quale conviene di più?

Entrambe le formule sono convenienti in base alle situazioni in cui vengono utilizzate.

Il conto corrente a firma congiunta è maggiormente indicato per le società di persone. Infatti, un deposito bancario cointestato i cui titolari sono soci in affari dovrebbe sempre essere caratterizzato dalla formula della firma congiunta.

In questo modo, nessuno dei soci che hanno accesso al conto ha la possibilità di disporre delle somme di denaro come meglio crede. Per qualsiasi tipo di operazione, prelievi o depositi, è necessario che vi sia il consenso di tutti i soci all’unanimità.

Con la controfirma, infatti, è possibile utilizzare un sistema di controllo che tuteli anche tutti gli altri cointestatari del conto.

Di fatto, il conto corrente a firma disgiunta permette a tutti i titolari del deposito di denaro di effettuare in totale autonomia qualsiasi tipo di operazione. Questa formula è maggiormente indicata in contesti familiari e coniugali.

In questa situazione, scegliere la formula del conto corrente a firma disgiunta permette ai familiari o ai coniugi di evitare di aprire due conti separati.

Quando si decide di aprire un conto corrente cointestato non si ha la possibilità (tranne in caso di morte) di ridurre o aumentare il numero degli intestatari. È una condizione fissa, che non può essere modificata nel tempo.

Diverso è il discorso nel caso della formula della firma congiunta o disgiunta, che infatti non è una condizione fissa e può essere cambiata.

Floriana Vitiello

Aspirante giornalista. Si occupa della stesura di articoli per il web da oltre 5 anni. La scrittura è la sua più grande passione. Dopo diversi progetti editoriali in veste di Ghostwriter, approda su Trading.it e si dedica all’elaborazione di testi riguardanti pensioni, fisco e tasse. Impegnata in diversi progetti editoriali.

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