Buone notizie per le famiglie, le istituzioni scendono in campo per chi è in difficoltà. Arriva un doppio sostegno economico per i nuclei.
Possono gioire le famiglie che in questo periodo storico si sono trovate in difficoltà a livello economico. Potranno infatti richiedere un contributo una tantum fino a 5.000 euro, un bonus denominato “Reddito di Povertà”, introdotto di recente per fornire un sostegno a quella fetta di popolazione che non sta affrontando un buon momento. Per ottenerlo, ovviamente, si dovranno rispettare parametri e requisiti specifici; la scadenza per l’inoltro delle domande è fissata al 15 aprile 2025 (la finestra temporale viene aperta il 25 febbraio).
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E non è finita qui, perché le istituzioni hanno messo a disposizione dei neogenitori un bonus nascite di importo variabile che può arrivare fino a 7.000 euro per ogni figlio nato o adottato nel 2025. Una misura che fa parte degli incentivi inseriti all’interno della Legge di Bilancio 2025 per contrastare il calo demografico. In entrambi i casi la procedura per accedere al beneficio è molto semplice, bastano pochi e semplici passaggi, davvero alla portata di tutti. Ma vediamo nel dettaglio le condizioni imposte dalla normativa ai cittadini.
In Sicilia il bonus per le famiglie diventa doppio: tutto quello che c’è da sapere
Le famiglie residenti in Sicilia non solo potranno mettere le mani sul bonus nascite (fino a 7.000 euro) per ogni figlio nato o adottato nel 2025 ma pure sul contributo una tantum messo a disposizione dalla Regione Sicilia per i nuclei più in difficoltà a livello economico. È il cosiddetto Reddito di Povertà, le domande per ottenerlo si potranno inviare dal 25 febbraio al 15 aprile in modalità telematica, tramite la piattaforma gestita dall’Irfis, l’istituto finanziario regionale. Cerchiamo di capire nel dettaglio quali siano i parametri e i requisiti da rispettare.
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Innanzitutto si dovrà dimostrare la residenza in Sicilia da almeno cinque anni, poi si dovrà presentare un ISEE relativo al 2023 che non superi la soglia imposta di 5.000 euro. Inoltre non dovranno essere presenti condanne definitive per reati specifici (articoli 416 bis e 640 bis del Codice Penale). Una volta inoltrata la propria istanza, verrà stilata una graduatoria basata su un sistema a punti. Gli ISEE più bassi riceveranno punteggi più alti e verranno aggiunti punti per ogni componente e figli minori.
Verrà data priorità a famiglie con disagio sociale, come ragazze madri o donne vittime di violenza, e punti extra per chi vive in affitto. Gli importi variano a seconda dei punteggi assegnati: fino a 5.000 euro per famiglie con punteggi superiori a 30, fino a 3.500 euro per punteggi fino a 30 e fino a 2.500 euro per punteggi fino a 20.