Se un figlio lavora ma convive coi genitori, c’è il rischio di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate. Scopriamo il motivo.
La vita non va sempre come si vorrebbe e ci sono delle situazioni in cui ci si può ritrovare, per varie ragioni, e che non sono così scontate come si potrebbe immaginare.
All’interno di una famiglia sono molte le dinamiche che si dipanano, e di regola, se così la si vuol vedere, quando un figlio trova un lavoro, è solito andare via da casa per iniziare una vita sua. Una vita in cui si assume le varie responsabilità che si presentano, tra cui quelle di avere una propria abitazione, pagare le bollette, e tutto il resto.
In altri casi, però, le cose non stanno così. Può accadere che un figlio trovi lavoro ma non vada via da casa, o perché è precario e lo stipendio non gli consente di vivere da solo/a, o perché non vuole, preferisce stare a casa con i suoi.
Cosa accade, fiscalmente, in questi contesti? Potrebbero scattare dei controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, vediamo in merito a cosa.
Figlio lavora e vive a casa con i suoi: cosa controlla il Fisco
Il redditometro è uno strumento che si attua anche nei casi in cui, un contribuente ha figli che lavorano, facendo reddito, e che può essere usato per contribuire alle varie spese della famiglia.
Ci sono dei contesti in cui, se lo scostamento tra entrate e uscite è troppo grande, il Fisco potrebbe decidere di fare dei controlli per timore di entrate non dichiarate. Se il Fisco controlla i redditi dei contribuenti ed emerge una differenza del 20% (come minimo) tra entrate e uscite, il contribuente dovrà darne conto e portare delle prove.
I figli che lavorano e vivono ancora a casa con i genitori, non sono obbligati ad andar via, ma devono obbligatoriamente presentare la dichiarazione dei redditi, altrimenti si rischia di incappare nel reato di omessa dichiarazione reddituale.
C’è da dire, inoltre, che non importa a quanto ammontino i redditi dei figli che vivono ancora a casa con mamma e papà: essi non si sommano a quelli dei genitori per ciò che riguarda il versamento delle tasse. Quindi, i genitori, pur avendo figli in casa che lavorano, non devono dichiarare anche i loro redditi, ma solo quelli che gli competono.