Fermo amministrativo auto: è legittimo se l’automobilista non viene informato?

In materia di fermo amministrativo auto, talvolta l’automobilista può contestare con successo la misura cautelare e farla eliminare.

Il fermo amministrativo è un provvedimento che comporta il divieto di utilizzare il mezzo a motore fino all’estinzione del debito e alla cancellazione del fermo stesso. L’atto ha effetto nei confronti di chi ne ignora l’esistenza?

fermo amministrativo
foto adobe

 

Il fermo amministrativo rappresenta un provvedimento che nessun automobilista vorrebbe mai ricevere e – talvolta- le circostanze pratiche che lo riguardano, potrebbero disorientare la persona che lo subisce.

Pensiamo in particolare alla situazione nella quale l’automobilista, prima del fermo in oggetto, non abbia ricevuto alcuna comunicazione o notifica di cartella esattoriale o alcun preavviso. Ebbene, in questi casi si può parlare di fermo amministrativo illegittimo a causa della mancanza di previe informazioni a riguardo? Ovvero, questa misura cautelare è da considerarsi in qualche modo cancellabile o priva di effetti? Vediamolo di seguito, distinguendo due specifiche situazioni rilevanti a riguardo.

Fermo amministrativo auto: che cos’è in breve e perché è emesso

Il fermo amministrativo auto consiste in una misura predisposta dall’ente di riscossione, in ipotesi il contribuente non abbia saldato un debito. Esso è altresì emesso a seguito di sanzioni amministrative. Tecnicamente è quell’atto formale, previsto dalla legge, con cui l’Agenzia delle Entrate o un altro ente decide per il blocco temporaneo di un mezzo a motore giacché si tratta di bene di valore. Ciò servirà al recupero dei crediti vantati.

Questa particolare misura è iscritta sul mezzo del contribuente che non ha pagato la cartella esattoriale entro un certo termine dalla notifica. Prima però dell’iscrizione del fermo, l’Agente per la Riscossione deve far pervenire un preavviso, altrimenti il fermo potrà essere cancellato.

Caratteristiche clou del fermo amministrativo sull’auto sono le seguenti:

  • è conseguenza di un debito nei confronti del Fisco non saldato;
  • oppure è emesso a seguito di sanzioni amministrative;
  • impedisce di utilizzare l’auto su cui si applica;
  • impedisce la radiazione dal Pra.

Più nel dettaglio possono condurre al fermo i mancati pagamenti delle tasse, dei contributi previdenziali e assicurativi o delle multe stradali.

Attenzione però: il fermo può aversi soltanto dopo che l’ente titolare del credito abbia affidato la pratica di riscossione all’Esattore e quest’ultimo abbia notificato la cartella di pagamento. Peraltro, non dimentichiamo che nessun altro soggetto, differente dagli agenti per la riscossione esattoriale, può emettere un fermo amministrativo auto.

Le due condizioni da rispettare prima dell’emissione

Le norme procedurali in tema di fermo amministrativo prevedono alcune comunicazioni da effettuarsi nei confronti del contribuente:

  • la notifica della cartella di pagamento, affinché il contribuente possa avere 60 giorni di tempo per pagare (anche con rateizzazione);
  • il preavviso di fermo, anteriore di almeno 30 giorni rispetto all’iscrizione del fermo.

Anche dopo aver ricevuto il preavviso di fermo, il contribuente potrà evitare il provvedimento a suo danno, dando luogo al pagamento richiesto dallo Stato.

D’altronde il soggetto creditore ha tutto l’interesse ad evitare l’iscrizione del fermo, grazie all’adempimento dell’obbligo da parte del debitore.

Fermo amministrativo auto: va comunicato all’automobilista che lo subisce?

Tornando alla domanda iniziale, rispondiamo che le norme di legge in materia oltre alla notifica della cartella e del preavviso, non prevedono l’obbligo per l’esattore di comunicare al contribuente l’effettiva iscrizione del fermo.

In concreto ciò comporta che l’automobilista non possa rivendicare alcunché, in caso di fermo amministrativo emesso a propria insaputa. Pertanto, colui che non paga le somme ingiunte entro 30 giorni dalla comunicazione del preavviso, potrebbe doversi a subire le conseguenze di un fermo amministrativo del tutto legittimo. Anzi l’automobilista potrebbe altresì subire le sanzioni amministrative (multa, revoca patente e confisca del mezzo) correlate al fatto di aver guidato il veicolo sottoposto a fermo. La cd. buona fede non ha alcun rilievo in questo caso.

Discorso ben diverso nell’ipotesi in cui il contribuente subisca il fermo amministrativo auto senza aver mai ricevuto il preavviso o la cartella esattoriale. In queste circostanze, infatti, egli può presentare un ricorso alle autorità, mirato all’eliminazione del fermo

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