Federico Marchetti è nato a Ravenna nel 1969. È un imprenditore italiano che partendo da zero ha realizzato un impresa miliardaria.
Marchetti è il fondatore di Yoox, un popolare e-commerce dedicato all’abbigliamento.
Federico Marchetti si distingue tra gli imprenditori che hanno lasciato il segno con la forza della propria idea imprenditoriale. Figlio di un capo magazziniere della Fiat e di una telefonista della Sip, Marchetti parte senza nessun vantaggio patrimoniale. Dopo essersi laureato alla Bocconi con 110 e lode, decide di voler rischiare e prendere strade alternative. Decide di puntare subito in alto e accetta un occupazione a Londra per la Lehman Brothers.
L’occupazione nel settore finanziario lo tiene occupato anche 90 ore alla settimana. Tuttavia non vede l’impiego che come un sacrificio sul breve termine, la sfida è quella di imparare il più possibile dall’esperienza. Dopo tre anni e con una buona base per orientarsi, investe in un’altra attività formativa iscrivendosi alla Columbia University conseguendo un Master in Business Administration. Il percorso lo forma con una visione generale di tutte le potenzialità e rischi dell’impresa.
La svolta nella carriera di Federico Marchetti
L’obbiettivo di sviluppare e integrare le sue competenze si concilia con il suo lavoro successivo. Lavora nella società di consulenza Bain & Company, mantenendo dentro di sé l’obbiettivo di voler fare l’imprenditore. La svolta arriva quando riesce a razionalizzare il suo bagaglio conoscitivo unendolo alle sue passioni, la moda e internet. Il progetto è semplice e altamente innovativo un canale online dove vendere i capi di fine stagione.
È così che New York che nel 2000 nasce l’idea di Yoox. All’età di trent’anni Federico Marchetti si lascia il suo lavoro nella prestigiosa azienda per tentare la strada dell’indipendenza finanziaria. Senza un lavoro ma con un business plan in mano, fonda la sua start up. Non ha alle spalle una famiglia, ne un ambiente sociale che lo può agevolare nell’impresa, conta sulla forza della sua idea e su quello che è già riuscito a dimostrare.
L’inizio è stata dura, la maggior parte delle persone non credeva che qualcuno potesse accettare di acquistare un vestito senza vederlo dal vivo e misurarlo. Oggi Marchetti è una delle 100 personalità più influenti nel mondo digitale. La sua start up è l’unico esempio italiano di unicorno, una start up valutata più di un miliardo di dollari con ricavi per oltre due miliardi di euro.
La nascita e l’attività economica del Gruppo Yoox Net-A-Porter
Il gruppo che è attualmente frutto di una fusione si chiama oggi Yoox Net-A-Porter Group ed è un colosso dell’e-commerce. Il primo a credere nella sua idea è Elserino Piol, il padre del venture capital in Italia, fondatore del fondo Kiwi management. L’investitore e venture capitalist gli riconosce originalità e talento, accompagnato dall’entusiasmo con cui Marchetti gli presenta la sua idea gli affida tre miliardi di lire.
Il sito Yoox.com va online tre mesi dopo in due lingue, italiano e inglese. L’impresa parte tutta in salita, nonostante Marchetti riceva altri tre miliardi per essere riuscito a completare il sito internet in meno di sei mesi, scoppia la bolla della new economy. Il dot.com implode sulle mancate aspettative e la speculazione degli anni precedenti.
Marchetti inizia comunque a mettere sul mercato i capi di fine stagione ed è operativo da subito in tutta Europa. Crea uno dei primi mercati online tramite il quale, comodamente seduti a casa propria, poter acquistare su Yoox una camicia rimasta invenduta in un negozio dall’altra parte del mondo. Dopo soli due anni il sito raggiunge il pareggio di bilancio. Recuperato l’investimento iniziale, superata anche la crisi successiva al crollo delle Torri Gemelle, nel 2006 mette Yoox al servizio di stilisti e designer per il loro negozio online monomarca. Inizia collaborazioni con Renzo Rosso, Marni, Valentino, Armani e tutti i grandi della moda.
L’iniziativa ha il doppio vantaggio di consentigli l’accesso diretto ai capi più prestigiosi dandogli al contempo una visibilità e una credibilità a livello internazionale. Dato il successo nel dicembre 2009 Yoox si quota in borsa, con una IPO da 95 milioni di euro. La valutazione iniziale di Yoox il primo giorno di quotazioni è 217 milioni di euro con un prezzo iniziale di 4 dollari.
Il sogno di fondare un’azienda di successo viene realizzato in modo definitivo nel 2015. Marchetti riesce a concretizzare una fusione con il suo più grande competitore sul mercato Net-a-Porter. Con beneficio economico per entrambe le aziende, nasce il nuovo leader nel mondo del lusso online. La collaborazione anglo italiana porta il Gruppo di 5.500 dipendenti a fatturare oltre 2 miliardi di euro in due anni.
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Premi e riconoscimenti
In quegli anni il suo successo viene riconosciuto anche a livello istituzionale:
Nel 2012, vince il Premio Leonardo per l’Innovazione, nel 2014 è nominato Alumnus dell’anno dalla Bocconi.
Federico Marchetti vince nel 2016 il premio imprenditore dell’anno, riconoscendo che la variabile del successo di un impresa è data dalle persone prima dei capitali.
A gennaio 2018, Richemon, il gruppo svizzero del lusso, lancia un’OPA sul 100% delle azioni di Yoox Net-A-Porter Group. Con quasi tre miliardi di euro rileva il capitale sociale e tutte le azioni residue quotate a 38 euro, togliendo il titolo dal listino il 20 giugno 2018.
Cosa fa oggi Federico Marchetti?
Nel 2021 Federico Marchetti lascia la guida dell’azienda. Con la volontà di mantenere il suo impegno nel settore moda, mantiene il ruolo di consigliere di amministrazione indipendente non esecutivo della Giorgio Armani S.p.A. Marchetti è inoltre consigliere indipendente del gruppo editoriale Gedi. Da settembre del 2021 l’imprenditore si impegna in campo educativo, proseguirà con un corso tenuto alla Bocconi sul fare impresa in modo sostenibile.
Marchetti secondo le sue stesse parole vede l’imprenditore di successo come;
un uomo che rimane bambino dentro e porta con sé di conseguenza l’innovazione, quella forza propulsiva che devi avere quando ti poni un traguardo lontano e vuoi continuare a puntarlo. Quel bambino è molto importante: è quello che pensa io sono ancora all’inizio della storia.