Quello dell’assistenza sanitaria è uno dei settori più grandi e complessi, con intrecci nel settore tecnologico, farmaceutico e assicurativo.
Nella vasta gamma di aziende in questo settore alcune spiccano in modo particolare per la loro capacità finanziaria.
Se negli ultimi due anni le aziende farmaceutiche hanno goduto di una certa luce, conseguentemente all’emergenza sanitaria, è giusto chiedersi quale possa essere il loro futuro una volta superata la crisi. Lo sviluppo di nuove tecnologie nonché l’ulteriore progresso degli studi clinici e degli sviluppi nell’acquisizione e nelle partnership, stanno accelerando l’importanza economica di questo settore.
L’aumento dell’innovazione e dei flussi di capitali nel settore, porterà necessariamente alcune aziende ad acquisire quote di mercato predominanti. La solidità dei fondamentali e il capitale disponibile per la ricerca e lo sviluppo sono elementi indispensabili per portare avanti questo tipo di business.
Le migliori aziende farmaceutiche hanno alcune caratteristiche chiave in comune. Sapere cosa cercare può aiutarti come investitore a identificare le migliori opportunità. Le principali aziende farmaceutiche oggi sul mercato hanno aumenti regolari di entrate e profitti. Esse devono sempre fare i conti con la scadenza dei brevetti e l’aumento della concorrenza, ma le migliori aziende hanno solidi portafogli di farmaci che riescono in genere a compensare qualsiasi diminuzione dei flussi di entrate.
La forza dell’offerta di un’azienda farmaceutica è forse il fattore più importante. Le aziende farmaceutiche hanno in genere molti farmaci in varie fasi di sviluppo, la maggior parte di esse pubblicizza un farmaco solo quando avanza ai test clinici sugli esseri umani o è in attesa di approvazione normativa. Alcuni studi clinici testano nuovi farmaci, mentre altri testano farmaci esistenti per nuovi usi. Le migliori aziende farmaceutiche sono abili sia nello sviluppo di nuove terapie che nell’utilizzo di farmaci esistenti per nuovi scopi.
Il costo significativo della ricerca e il lungo tempo che trascorre tra la scoperta e l’approvazione dei farmaci, nonché la necessità della loro approvazione da parte di un’autorità esterna, rende l’investimento in titoli farmaceutici relativamente rischioso.
Tra i maggiori fattori di rischio da considerare prima di investire in qualsiasi azienda farmaceutica ci sono:
Come in ogni settore, anche le aziende farmaceutiche devono affrontare la concorrenza. Essa è in questo particolare mercato particolarmente agguerrita. La scadenza di un brevetto rende i produttori di farmaci generici in grado di produrre lo stesso prodotto facilmente a costi molto più bassi.
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Alcune delle più grandi aziende impegnate nel settore sanitarie da tenere in considerazione oggi sono: Pfizer, AbbVie, Novartis e UnitedHealth Group.
Il gigante del comparto farmaceutico ha riportato gli utili del quarto trimestre martedì 8 febbraio, prima dell’apertura del mercato. Nel 2021 Pfizer ha incassato circa 37 miliardi di dollari con la vendita del suo vaccino anti-Covid. Per quanto riguarda il fatturato complessivo dell’ultimo trimestre esso è pari al 81,3% con profitto netto di 22 miliardi contro i 9,1 dello stesso periodo del 2020.
Storicamente, Pfizer non è mai stata un grande titolo in termini di performance. Negli ultimi 10 anni, l’indice S&P 500 ha sovraperformato questa grande azienda farmaceutica, questo ad esclusione dell’ultimo anno. Il titolo Pfizer è salito del 60%, con una variazione maggiore del doppio rispetto la performance dello l’S&P 500.
Oggi Pfizer ha fatto della crisi da coronavirus un punto di forza, su questo ha rinnovato la sua attività economica producendo una serie di nuove tecnologie mediche. Non solo il suo vaccino a base di mRNA è stato uno dei farmaci dei protagonisti del 2021, ma a questo seguono prodotti come la pillola anticovid, già approvata negli USA. Paxlovid, la pillola per la cura del coronavirus, ha già ricevuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration a metà dicembre.
Il connubio fra il settore medico e quello tecnologico è diventato uno dei temi d’investimento più remunerativi. Le opportunità spuntano anche per mezzo dei fondi tematici dedicati alle scienze della vita. In Europa le masse di capitale gestite in questo comparto arrivano a 17 miliardi di euro. L’innovazione nel settore sta potrebbe passare nei prossimi anni soprattutto dalle terapie genetiche utili al trattamento e alla prevenzione di numerose malattie.
Tra le aziende in grado di avvantaggiarsi di questa branca della biotecnologia c’è sicuramente Abbvie. Il titolo azionario è caratterizzato da un lungo trend long con una buona stabilità e un dividendo che sfiora il 5% annuo. Abbvie è un’azienda farmaceutica nata nel 2013 da una costola di Abbott Laboratories. Grazie ad un ottimo Team di ricercatori, ha avuto notevoli risultati in ambito medico e farmacologico.
Abbvie è un’azienda farmaceutica con una forte esposizione all’immunologia e all’oncologia. Il farmaco di punta della società, Humira, rappresenta quasi la metà dei suoi utili correnti. La recente acquisizione di Allergan aggiunge diversi nuovi farmaci al suo portafoglio, che espandono la sua quota di mercato nel settore estetica e salute delle donne.
Tra le migliori azioni da dividendo nel settore troviamo Novartis. Quotata sulla Borsa Svizzera è un titolo estremamente solido e poco volatile ed è una delle più grandi aziende farmaceutiche al mondo.
Novartis AG sviluppa e produce prodotti sanitari attraverso i segmenti Medicine Innovative e Sandoz. Genera la stragrande maggioranza dei suoi ricavi dal primo di questi segmenti con gli Stati Uniti che rappresentano quasi un terzo delle entrate totali. Anche l’azienda potrà competere nel mercato del vaccino anticovid rilasciando una sua versione nel 2022.
Alessandro Monterosso, da infermiere a fondatore di una startup nel campo della telemedicina
Tra gli intermediari incaricati di rendere l’assistenza sanitaria di oggi efficiente ed economica c’è invece UnitedHealth Group. La società opera nel campo sanitario in modo trasversale offrendo prodotti assicurativi, servizi di pagamento per operatori sanitari e vendita di farmaci per corrispondenza.
Negli Stati Uniti, UnitedHealthcare collabora con oltre 1,3 milioni di medici e professionisti dell’assistenza e 6.500 ospedali. La società vanta oltre 130 milioni di clienti in tutto il mondo e opera sulla base di due divisioni UnitedHealthcare, e Optum, la prima delle quali rappresenta circa l’80% delle sue entrate.
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