Exor, ex IFI, rappresenta una sorta di forziere in cui la famiglia Agnelli mette e gestisce i suoi tesori per farli fruttare al meglio cercando al contempo di andare a caccia di nuove occasioni.
E’ una holding dalle origini nostrane che ha fatto armi e bagagli e ha scelto l’Olanda come sede principale. E’ conosciuta normalmente con il nome di Exor, anche se la sua ufficiale denominazione è Exor NV, in seguito alla fusione con un’altra società che ha permesso l’addio formale all’italica patria.
Il suo nome deriva da un precedente società già presente all’interno del vasto ventaglio di quote societarie della famiglia Agnelli. È quotata alla Borsa di Milano ed ha sede a Torino, ma è presente anche a New York e a Hong Kong. E’ controllata dalla famiglia Agnelli, di cui rappresenta una sorta di forziere del tesoro…
In quanto holding detiene quote o azioni di altre società e la sua “mission” è quella di mettere a segno acquisizioni importanti da far fruttare nel lungo periodo. Per lo più, gli investimenti vengono fatti per società del Vecchio Continente e per società a stelle e strisce. Ma non manca la presenza nelle economie emergenti come la Cina e l’India
La filosofia di investimento di Exor unisce l’ottica imprenditoriale alla disciplina finanziaria, mettendo la finanza al servizio dello sviluppo delle società in cui decide d’investire. La quota di capitale che è riservata agli Agnelli in Exor, attualmente va oltre il 50 per cento e viene identificata nella società Giovanni Agnelli BV.
La storia della Exor parte da lontano…
Le origini di Exor risalgono all’inizio dell’attività di imprenditore di Gianni Agnelli, quando ha iniziato ad occuparsi della gestione della FIAT, che fondò con altri soci.
Inoltre la famiglia Agnelli nel 1923 divenne proprietaria della squadra di calcio della Juventus.
Nel 1927 Gianni Agnelli ha dato il via all’Istituto Finanziario Industriale (IFI), holding che ha riunito le varie partecipazioni dell’imprenditore in FIAT, nella Juve, e in altre tipologie di settori. Gli altri settori di investimento riguardavano l’ambito alimentare, quello manifatturiero, quello dei trasporti, quello industriale e quello mediatico.
Il passaggio da IFI ad Exor
Nel 1968 l’IFI fu quotata alla Borsa di Milano. Fino al 2003, alla IFI facevano capo tutte le partecipazioni più importanti della famiglia Agnelli. Poi Umberto Agnelli diede il via a un riassetto: la IFIL si trasformò in IFIL Investments e si fece carico di ogni partecipazione dell’IFI, ad eccezione di una: quella della società d’Oltralpe Exor Group che fu acquisita nel 1991.
Nel 2008, per rendere più agevola il controllo da parte del gruppo FIAT, si è decisa la fusione tra IFIL e IFI (che ha incorporato la prima), avvenuta nel 2009. Allo stesso tempo, la nuova società ha preso il nome di Exor SpA.
E nel 2016 arriva il trasferimento ad Amsterdam
L’impresa familiare Giovanni Agnelli BV possiede il 52,99 per cento della nuova Exor nata nel 2009. La Giovanni Agnelli NV è una impresa caratterizzata da una concezione recente, che si prende cura nello specifico degli investimenti della famiglia Agnelli.
L’11 dicembre del 2016 la sede di Exor fu spostata ad Amsterdam, in Olanda. Il tutto grazie all’incorporazione di Exor SpA nella Exor Holding NV. Il soggetto si occupa della raccolta degli investimenti e fu immediatamente dopo nominato Exor NV, e fu quotato alla Borsa di Milano.
Caratteristiche e azioni
Come detto Exor deriva da una società nata per comprendere in un solo soggetto tutti gli investimenti di Gianni Agnelli. Anche oggi conserva le quote societarie che sono di proprietà della famiglia sabauda, con la presenza di altri soci di minoranza.
In particolare, al luglio 2020, Exor è azionista di:
– FCA, ne detiene il 22,91 per cento del capitale societario.
– Ferrari, ne detiene il il 22,91 per cento del capitale sociale.
– Juventus FC, ne detiene il 63,77 per cento delle quote.
– The Economist Group: ne detiene il il 43,4 per cento del capitale.
– PartnerRe, una ditta assicuratrice che è posseduta al 100 per cento.
– CNH Industrial: controllata al 26,89 per cento, il suo core businness è costruire macchine agricole, autobus, mezzi speciali, veicoli industriali, motori…
– Gruppo Editoriale GEDI, di cui possiede il 54,83 per cento delle quote. Da segnalare che questo gruppo possiede alcuni quotidiani nazionali (la Repubblica, Il Secolo XIX, La Stampa), alcuni quotidiani locali, varie radio e il settimanale L’Espresso.
Quanto paga il dividendo Exor?
Exor ha circa 300 mila dipendenti, vantava nel 2015 un fatturato di 136 miliardi di euro ed ha, quale presidente ed amministratore delegato, John Elkann. Il consiglio di amministrazione ha proposto all’assemblea del 27 maggio 2021 di approvare il pagamento di un dividendo di 0,43 euro per un importo complessivo di 100 milioni. Si tratta di un dividendo invariato rispetto a quello del 2019.