Che cos’è il diritto di abitazione e che cosa accade in una situazione di separazione? L’ex coniuge ha diritto di abitazione? La verità.
Separarsi è certamente un qualcosa di molto doloroso per numerose coppie e spesso anche fonte di accese discussioni su varie tematiche, tra cui custodia figli, alimenti e molto altro ancora.
La separazione dà luogo a tutta una serie di altre situazioni da gestire e questo può coinvolgere persino il decesso di uno dei due ex coniugi, con conseguenti ripercussioni ereditarie. Poniamo il caso, infatti, che due persone decidano di separarsi e attendano di essere ufficialmente divorziati.
Nel mentre, purtroppo, uno dei due può decedere. In questo contesto, l’altro coniuge è suo erede, ma può continuare a vivere nella casa coniugale? È una domanda ricorrente questa, da parte di chi si ritrova in questa circostanza.
Ex coniuge e diritto di abitazione: i contesti in cui spetta
La giurisprudenza ha avuto ampi dibattiti in merito a questo genere di situazione, che è più frequente di quanto si possa immaginare. Ecco che cosa è emerso.
Secondo la sentenza della Corte Suprema n.22566/2023, il diritto di abitazione spetta all’ex coniuge anche se la coppia era separata legalmente. Questo, però, solo se ci sono determinati presupposti. La legge stabilisce che il coniuge separato gode del diritto di abitazione nell’ex casa coniugale, finché non passa a miglior vita.
Il diritto di abitazione, inoltre, sussiste nel momento in cui si apre la successione e si aggiunge alla quota di eredità che gli spetta. Questo diritto interessa solo la casa in cui risiedeva la famiglia e resta valido anche se l’ex coniuge rinuncia all’eredità. C’è persino se il coniuge che sopravvive non eredita l’immobile.
Non c’è diritto di abitazione, se la casa era comproprietà della persona deceduta con una terza persona, che può essere un suo familiare, come fratello o sorella, per esempio. Altri dettagli importanti da rammentare, sono i seguenti: il coniuge superstite può esercitare tale diritto anche dopo che la separazione è avvenuta.
Il diritto di abitazione non ha luogo se il coniuge superstite si è separato per colpa, ovvero è sua la responsabilità della fine del matrimonio. Tuttavia, se gli era stata assegnata la casa coniugale e la custodia dei figli, può vivere con loro finché essi non sono autonomi.
Se all’apertura del procedimento di successione, i coniugi separati hanno entrambi lasciato la casa ritenuta residenza familiare, non si paventerà nessun genere di diritto di abitazione.