Il governo studio diverse norme tese alla lotta all’evasione fiscale tra Pos, carte, scontrini e altro ancora: cosa può cambiare e gli obiettivi
Quali novità vi sono sul fronte lotta all’evasione fiscale, con lo studio da parte del Governo di un insieme dii norme che possa portare all’emersione delle tasse non pagate, con l’obiettivo di ridurre proprio l’evasione del 40% entro il 2026. Ma di cosa si tratta e cosa c’è da sapere al riguardo. Di seguito alcuni dettagli.
Lo si potrebbe definire un “pacchetto anti-evasione”, come si legge nell’approfondimento di Qui Finanza, quello che allo studio dal parte del Governo, che oltre alla riforma del catasto punta anche ai furbetti che non pagano le tasse. La scommessa riguarda proprio la lotta all’evasione con l’obiettivo che sarebbe la riduzione del 40% entro il 2026. Passaggi non semplici che richiedono, si legge, anche una mediazione con le forze che sostengono il Governo stesso.
Ad essere allo studio è un pacchetto che agisca nell’ambito del dl semplificazioni, il quale dovrebbe realizzare una sorta di stretta nei confronti dei furbetti del fisco, con misure che andrebbero dalla lotteria degli scontrini sino alla multa per coloro che rifiutassero la transazione mediante POS.
Di seguito, gli obiettivi e i temi più caldi in merito a tale questione.
Lotta all’evasione, gli obiettivi del Governo: lotteria degli scontrini, Superbonus, partite Iva, Pos e carte
È un tema sempre molto caldo, che desta grande attenzione, interesse generale e risulta essere ovviamente di rilevanza, quello inerente alla lotta all’evasione fiscale, con i controlli, intensificati, da parte dell’Agenzia delle Entrate in merito a carte di credito e conti correnti.
Per quanto concerne il tema in oggetto, come detto é Qui Finanza ad approfondire la questione, spiegato che l’evasione fiscale ha un valore che si aggira sugli 80-100 miliardi l’anno, una questione su cui ogni governo ha provato a porre un freno e al cui riguardo, l’attuale esecutivo punta con un pacchetto di riforme diversificato.
Lo scopo di quest’ultimo, si legge, è la riduzione del 40% entro il 2026, l’anno in cui si chiuderà il PNRR, con diversi target intermedi che prevedono una riduzione del 5% entro il 2023 e del 15% nel 2024.
In primo luogo, si legge, si punta alle modifiche circa la lotteria degli scontrini, così da poter rendere più agevole la partecipazione alle estrazioni, andando a rendere al contempo più amplia la platea; non vi sarebbero codice a barre ma un Qr-Code sullo scontrino, il quale sarà inquadrabile con una apposita app al fine di rilevare se si è vincitori. Viene spiegato che nel futuro potrebbero arrivare anche premi più bassi e più frequenti.
Per quanto riguarda il Superbonus 110%, questo è un tema di grande attenzione; ai fini di evitare scappatoie, sarebbe oggetto di riflessione rendere obbligatorio l’invio iniziale della pratica all’Enea, così come succede circa l’ecobonus, così da controllare e monitorare meglio la misura e le eventuali scappatoie ad essa connesse.
Partite Iva “forfettari”, Pos e carte e lotta all’evasione, cosa può cambiare
Tanti dunque gli spunti e gli elementi che sarebbero allo studio nel pacchetto di riforme a cui il Governo starebbe pensando per perseguire l’obiettivo della riduzione dell’evasione fiscale, e tra i temi, spazio anche alle partite IVA “forfettari”.
Come spiega Qui Finanza, infatti, tra le misure vi sarebbe anche la possibilità di rendere obbligatoria la fatturazione elettronica per le partite Iva, coloro che sono parte del regimo forfettario e che, al momento, pagano una flat tal del 15% sino ad euro 65 mila di reddito lordo.
Riguarderebbe, all’incirca, ben due milioni di persone che potrebbero dunque trovarsi davanti all’obbligo di usare l’e-fattura.
Infine, al centro dell’attenzione anche POS e carte di credito. Al riguardo, chi si trovasse a rifiutare una eventuale transazione con il POS, rischierebbe una multa fissa di 30€ più il 4% del valore della transazione negata. Rispetto alla mappature delle carte invece, si potrebbe chiedere l’invio all’Agenzia delle Entrate dei dati di ogni pagamento digitale che, incrociato con fatture elettroniche, potrebbero fornire maggior certezza circa chi evaderebbe le tasse.