Evasione fiscale, cosa rischia un nullatenente: nulla è scontato

Quando si parla di evasione fiscale, quali sono i rischi, quali le sanzioni a cui potrebbe andare incontro un nullatenente: alcuni dettagli al riguardo

È un tema molto importante e di gran rilevanza, quello dell’evasione fiscale, con i tanti sforzi messi in campo dallo Stato per contrastarla e per porvi un freno: ma quali sono i rischi che potrebbe correre un nullatenente e in quali severe sanzioni potrebbe incorrere? Alcuni dettagli di seguito.

Evasione fiscale, cosa rischia un nullatenente e le sanzioni
Documenti, lente (fonte foto: Adobe Stock)

Un tema molto importante dunque e di grande interesse, quello che accosta nullatenenza ed evasione fiscale, oggetto dell’approfondimento da parte di Businessonline.it, che chi sofferma anzitutto a sottolineare il fatto che il concetto di nullatenenza ha una valenza sociale ma non giuridica.

Ovvero sia, non vi sono individuate condizioni economiche, un limite, oltre il quale si può considerati in questo modo o meno. Ad ogni modo, si fa riferimento a coloro che sono privi di reddito e di patrimonio al momento dell’identificazione.

Quindi si parla di soggetti che non hanno lavoro, non retribuiti quantomeno, con cui potersi sostenne e sarebbe complicato portare a compimento una eventuale procedura fiscale nei suoi confronti. Cosa rischierebbe allora un nullatenente, la cui situazione potrebbe verificarsi all’improvviso, in seguito magari ad una crisi nel lavoro ad esempio, nel caso di evasione fiscale?

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Evasione fiscale e nullatenente: alcuni dettagli

Rispetto a tale tema, nell’approfondimento di Businessonline.it si legge azzittò che la condizione di nullatenenza non rappresenta un reato e chi non sarebbe in grado di pagare un debito accumulato nel corso del tempo non sarebbe condannato con la detenzione.

Anche, si legge, qualora vi siano cartelle esattoriali legate a imposte non pagate. Il fulcro della questione, viene spiegato, riguarda l’evasione fiscale e se tale comportamento comporti dei rischi per chi è nullatenente. Una condizione diversa che può portare a trattamenti diversi.

Businessonline.it, facendo cenno a decisioni prese dalla Corte di Cassazione e spiega che la condizione di chi è nullatenente si fa più difficile, e al tal riguardo si legge, facendo cenno ai giudici, che colui che riceve una condanna penale legata al reato di evasione fiscale e versa in una condizione di nullatenenza, andrebbe incontro ad una serie conseguenza, ovvero la detenzione senza attenuanti generiche.

Un passaggio ritenuto non evitabile poiché qualora la pena detentiva fosse convertita in pecuniaria, il soggetto non avrebbe modo di versare le somme dovute e non riceverebbe quindi conseguenze, si legge. Businessonline.it sottolinea però anche un altro passaggio circa la Corte di Cassazione.

Viene spiegato infatti che in caso di evasione dell’Iva non potrebbe esser invocata lo stato di difficoltà finanziare del nullatenente, poiché gli importi incassati sarebbero soltanto del Fisco e non potrebbero essere destinati ad altri scopi.

L’approfondimento aggiunge che a norma di legge, il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con i suoi beni, tanto presenti quanto auguri. Non sono ammesse limitazioni della responsabilità, a meno di casi previsti dalla legge. In sostanza, ognuno è responsabile dei debiti che sono stati contratti, con il patrimonio presente e futuro.

Businessonline.it spiega poi che si parla di reato di dichiarazione fraudolenta qualora vi sia una imposta evasa superiore ad euro 30 mila con riferimento ad ognuna delle singole imposte e i redditi non dichiarati superino il cinque per cento del totale o comunque 1,5 milioni di euro. La sanzione è la reclusione che va da un 1 anno e sei mesi ad 6 anni.

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Nel caso di imposta evasa maggiore di 150 mila euro e i redditi non dichiarati superino il dieci per cento del totale o comunque 3 milioni di euro, si parla di dichiarazione infedele. La relativa sanzione, si può leggere, è la reclusione da uno a tre anni. Qualora vi sia omessa dichiarazione dei redditi, con imposta evasa maggiore di 50 mila euro, la sanzione riguarda la reclusione da uno a tre anni.

Ad ogni modo ed al di là di tutto è opportuno ed è bene approfondire il tema ed informarsi mediante un confronto con esperti del campo e professioni del settore, così da informarsi nel dettaglio sui temi e su ogni eventuale dettaglio e particolare.

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