Il contesto di incertezza mette sotto pressione la valuta comunitaria, l’euro viene venduto sulla scia dei timori di una recessione.
Ieri l’euro, su uno dei mercati meno volatili del mondo ha perso a oggi fino il 2,2% nei confronti del Dollaro.
L’euro arretra sul Forex anche contro la Sterlina, il Franco Svizzero e contro lo Yen. La valuta giapponese risulta quella più comprata, considerando la forza della sua economia e la differenza delle prospettive di crescita economica.
Il trend sconta quindi il sentiment di una possibile recessione causata dal nuovo orientamento della politica monetaria divenuta restrittiva sia negli Stati Uniti che Europa. Gli investitori scommettono che la Bce aumenti i tassi di interesse dell’area euro di 25 punti base, nell’imminente riunione del 21 luglio. Contestualmente pochi giorni dopo, il 27 luglio la Fed può alzare i tassi di per la seconda volta consecutiva dello 0,75%.
A questo si aggiungono i timori dovuti all’aumento del prezzo del gas e della possibile interruzione delle forniture. Il caro energia può influire non solo sull’ulteriore aumento dell’inflazione ma contemporaneamente anche sulla crescita economica. Si diffonde sempre più la percezione di un Eur/Usd in grado di raggiungere la parità proprio questa estate. Il rapporto euro dollaro è sceso fino a 1,02, al minimo dal dicembre del 2022.
Le perdite sulla valuta si contano in particolare anche sul cambio EUR/CHF, la moneta unica è scesa fino 1% nei confronti del Franco svizzero. La motivazione principale, a parte il valore di bene rifugio della valuta elvetica è quella della diminuzione della diminuzione di liquidità sul Forex, dovuta alla chiusura dei mercati Usa durante la festa nazionale del 4 Luglio.
Secondo un modello degli analisti di Bloomberg esiste una probabilità del 60% che l’euro tocchi la parità sul dollaro entro la fine dell’anno. La probabilità è aumentata rispetto a quella pari al 46% della sessione di martedì. Nell’attuale contesto operativo è difficile trovare degli aspetti che possano portare investire sulla valuta unica. Sul mercato monetario, i trader prezzano nel complesso un aumento dei tassi da parte della Bce di 140 punti base nel corso del 2022.
La Bce si trova in una situazione molto difficile poiché ha bisogno di aumentare i tassi di interesse per combattere l’inflazione e sostenere allo stesso tempo le economie dei Paesi membri. I mercati iniziano a scontare la prospettiva che l’aumento dei tassi di interesse da parte della Bce possa essere destinato a fallire proprio a causa della minaccia recessiva.
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