Cambio Euro-dollaro leggermente sopra i 1,20 dopo l’indice dei prezzi al consumo in Europa. Con i rendimenti dell’obbligazionario Americano stabile a +1,44%, dollaro forte.
Il cambio euro-dollaro successivamente ai dati principali pubblicati da Eurostat, la cui attenta analisi preliminare dell’inflazione nell’Eurozona indica una situazione stabile, si muove ancora in leggera flessione che però sembra non essere destinato a durare.
Nella zona euro, l’indice dei prezzi ha registrato conferme intorno allo 0,9% proprio come previsto dagli analisti, per cui si è mostrato un indicazione di stabilità che però dovrà scontare un picco nei prezzi al consumo che verrà registrato nelle prossime settimane. Ma cosa possiamo attenderci per il proseguo?
Gli sforzi messi in atto dai paesi europei per supportare una ripresa economica, probabilmente, porteranno ad una forte inflazione in grado di abbattere il muro del tasso medio d’inflazione dell’1%. L’apice sarebbe naturale nel momento in cui la popolazione europea dovesse ritornare a spendere, innescando un temporaneo incremento dei prezzi. Oltretutto, buona parte di responsabilità per quanto riguarda l’aumento dei prezzi mensili sarebbe dovuto all’aumento del prezzo degli alimenti e del carburante, ma in realtà questo aumento è rallentato. Difatti, l’inflazione al netto delle parti con maggiore volatilità nei prezzi dei prodotti del settore food e energia sarebbe sceso all’1,2% dal 2,4% ricavato a gennaio.
Stando a quanto detto dalla Bce, la situazione ha la possibilità di ritornare alla normalità per fine anno, questo però non giustificherebbe una policy contenitiva da parte della banca centrale europea che, da inizio crisi, ha incrementato i propri investimenti all’interno del piano economico “Pandemic emergency purchase program“.
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Attualmente il cambio euro-dollaro segna un ribasso dello 0,19% ed è intorno agli 1,2027 dopo aver toccato 1,19 appena prima dell’uscita della notizia riguardo l’inflazione. L’andamento del dollaro, nelle ultime ore, ha registrato i massimi da un mese a questa parte, in concomitanza della frenata di ieri dei rendimenti sugli obbligazionari americani decennali , ritornati nuovamente intorno all’area 1,4%. I rendimenti sui titoli Usa sono aumentati a causa della paura degli investitori che ci sia un aumento non gestito dell’inflazione, con la successiva conseguenza che la banca centrale Usa aumenti il valore dei tassi. In aggiunta, si intensifica la corsa al dollaro grazie all’arrivo del pacchetto fiscale anti-Covid, che nella giornata di venerdì ha ricevuto l’approvazione da parte del Congresso. Sempre sul fronte pandemia altra notizia importante riguarda l’autorizzazione, negli Stati Uniti, del vaccino Johsnon&Johsnon, finora l’unico monodose.
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