E’ nata da poco ma è già leader mondiale del settore ottico. Stiamo parlando della EssilorLuxottica, sorta dalla fusione tra Luxottica, italiana, e Essilor, francese, e che ha sede a Parigi.
EssilorLuxottica rappresenta l’incontro di livello mondiale di due realtà nel mondo oftalmico. Ovviamente le imprese che si sono unite (il 1° ottobre 2018) hanno radici più antiche. Conosciamo allora meglio le tappe più importanti che hanno caratterizzato la vita del gruppo franco-italico e delle compagnie che lo rappresentano: dall’espansione degli anni d’oro fino alle lotte per la governance.
La nuova società è quotata in quattro borse europee
Vale la pena ricordare che Luxottica, era una azienda nostrana specializzata nella montatura di occhiali da sole e da vista. Essilor, multinazionale d’Olptralpe che produceva e commercializzava apparecchiature ottiche e lenti.
Il gruppo ha, come detto, sede a Parigi ed è quotato alla borse di Milano, di Parigi, di Londra e di Francoforte. L’azionariato di Essilor Luxottica è così articolato: il 32,2 per cento delle azioni è nelle mani di Delfin S.a.r.l, una holding finanziaria lussemburghese che è di proprietà di Leonardo Del Vecchio, il presidente esecutivo del colosso. Il 4,3 per cento è detenuto dai Dipendenti di Essilor (grazie al Boost 2020, il Piano di azionariato diffuso internazionale che ha permesso di portare la partecipazione azionaria dei dipendenti all’interno del Gruppo a un livello record). Lo 0,2 per cento sono azioni proprie. Il resto, vale a dire il 63,4 per cento, è flottante.
La storia di Luxottica parte dal 1961…
Luxottica viene fondata nel 1961 da Leonardo Del Vecchio nel bellunese, per la precisione ad Agordo. Era una piccola azienda che produceva occhiali e piccoli componenti per altre imprese. Negli anni ebbe uno sviluppo notevole che la portò a produrre per proprio conto, e questo la fece crescere notevolmente.
Nel 1974, Luxottica acquisì Scarrone Spa, importante distributore sul mercato italico. Gli anni ’80 arriva la crescita a livello mondiale: dapprima con l’apertura in Germania di una consociatae poi con l’acquisizione di Avant-Garde Optics Inc., negli Stati Uniti, vale a dire uno dei principali distributori di quel periodo. Luxottica in quella fase investe molto nelle nuove tecnologie e nel design.
Nel 1988 Del Vecchio capisce che è importante unire il desiderio di indossare occhiali da vista con quello di avere un accessorio alla moda. Quindi firma un accordo di licenza con Giorgio Armani. Gli anni ’90 si aprono con la quotazione nella Borsa di New York e questo consente al brand di avere maggiore visibilità internazionale. Nel 1995 Luxottica acquista LensCrafters, una catena di negozi Usa del settore ottico, nel 1999 compra dalla Bausch&Lomb l’iconica Ray-Ban.
Nel 2000 entra nella Borsa di Milano; l’anno dopo acquisisce la Sunglass Hut International e nel 2003 la I.C. Optics. Luxottica investe 110 milioni di euro per comprare la Grupo Tecnol, nel 2013 fa sua la società d’oltralpe Alain Miklj International. Il 2014 si firma il 1° l’accordo di collaborazione con Google per un nuovo modello di occhiali, poi si punta allo a sviluppo di tecnologie avanzate in accordo con Intel. Nel 2016 Luxottica completa l’acquisizione di Salmoiraghi & Viganò. Nel 2018 compra il 67 per cento delle azioni di Fukui Megane, una società nipponica di occhiali di alta gamma. Infine nel giugno dello stesso anno, investe 140 milioni di euro su Pietro Barberini, il numero 1 al mondo di occhiali da sole con vetro ottico.
Quella di Essilor invece comincia nel 1972
Essilor ebbe origine nel 1972 dalla fusione di 2 società più antiche, Essel,nata nel 1849, e Silor, fondata nel 1931. Le due entità furono rivali fino a quando non decisero di creare la terza società del settore oftalmico. Negli ’75 per Essilor arriva la quotazione in Borsa. Verso la fine del decennio l’azienda si trasforma da esportatore a entità internazionale con una presenza notevole negli USA, in Irlanda e nelle Filippine.
Il percorso prosegue negli anni ’80 grazie ad acquisizioni di impianti produttivi in Asia e Sud America. Tra la fine del decennio e l’inizio degli anni ’90, diventa leader mondiale dei prodotti ottici oftalmici. All’inizio degli anni ’90 ecco il passaggio dal settore delle montature a quello delle lenti correttive. Dal 2000 in poi aumentano gli accordi e le acquisizioni: la joint venture con Nikon, nel 2008 l’acquisto di Satisloh, azienda elvetica di prescrizione ottica, e nel 2009 della FGX International Holdings, specializzata in premontati. Nel 2010, a chiudere il decennio, l’acquisto del gruppo americano Signet Armorlite, nonché del 50 per cento di Shamir Optical, completata poi nel 2011.
Nel 2013 Essilor e Safilo sanciscono un contratto molto importante che permette alla società d’oltralpe di utilizzare il marchio Polaroid per lenti correttive per atleti. Altre acquisizioni avvengono nel 2014 dell’impresa Costa, specializzata nelle lenti solari, e di Coastal Contacts, azienda canadese di lenti on-line. La cifra sborsata fu di 270 milioni di euro e di 282 milioni di euro.
EssilorLuxottica: i numeri del colosso mondiale e la lotta interna
Essilor e Luxottica è un gigante di 57 miliardi di euro che produceva quasi 16 miliardi di fatturato (9,2 Luxottica e 7,5 Essilor). Unendo le attività, le due aziende sono ora presenti in oltre 150 Paesi. Luxottica realizzava le montature per tutte le migliori marche di occhiali del mondo. Essilor si concentrava nella ricerca e sviluppo delle lenti da vista grazie ai suoi 481 laboratori di prescrizione e ai 34 siti di produzione.
Dopo una lunga diatriba fra il presidente Leonardo Del Vecchio e il suo vice, Hubert Sagniéres sul controllo della società, il Consiglio di Amministrazione del gruppo ha votato all’unanimità la governance paritaria, assegnando quindi alle due parti gli stessi poteri. Leonardo Del Vecchio rimane presidente e quindi in pratica vince il braccio di ferro.
Nel primi mesi del 2021 fatturato in forte crescita
Il fatturato torna a una forte crescita nel primo trimestre di quest’anno: +14,3 per cento rispetto al 2020. Superiore ai livelli del 2019 nonostante la pandemia di COVID-19, in crescita del 2 per cento. Buona la performance delle lenti e delle insegne vista. E-commerce in crescita del 61 per cento rispetto al 2019. A guidare la ripresa sono soprattutto il Nord America, la Cina e l’Australia.