Green pass obbligatorio dal prossimo mese e subito ci si guarda intorno per capire come fare ad evitare di presentare il bollino verde.
Dal prossimo 15 ottobre sarà obbligatorio esibire il proprio green pass per poter effettuare, praticamente qualsiasi lavoro. Pubblico e privato dovranno adeguarsi quindi per fare in modo che chi lavora abbia la possibilità di farlo nella massima sicurezza, mostrandosi altrettanto premuroso negli altrui confronti. Una dinamica che insomma proverà a rendere quanto più sicuri possibili i luoghi di lavoro. Non mancheranno certo difficoltà e critiche. In alcuni casi sarà possibile chiedere infatti delle esenzioni.
Lo scoglio del prossimo 15 ottobre sarà decisivo per comprendere come il paese reagirà all’obbligo green pass imposto dal Governo. La necessità di portare la sicurezza in ogni ambito produttivo del nostro paese, e quindi, chiaramente in tutti i luoghi di lavoro, porterà di sicuro a screzi, casi di insubordinazione ed in molte situazioni anche di tensione, cosi come siamo abituati a vedere giorno dopo giorno da un bel po’di mesi. In ogni caso, cosi come anticipato è possibile chiedere l’esenzione dall’obbligo di cui sopra.
Esenzione green pass: i requisiti per ottenerla
Non solo dal 15 ottobre ma già da molte settimane le cronache quotidiane ci informano delle difficoltà dei cittadini ad uniformarsi alle disposizioni in materia sanitaria. La questione green pass, cosi come accennato porterà di sicuro a scontri tra sostenitori di posizioni opposte tra si dice favorevole e chi contrario, in ogni caso, per chiedere l’esenzione da quest’obbligo si potrà avendo a disposizione determinati requisiti uscire dallo scontro, per cosi dire proseguendo un percorso completamente diverso
LEGGI ANCHE >>> Obbligo vaccinale, è deciso: chi dovrà avere il Green Pass per lavorare
Stando a quanto disposto dal Governo, potranno evitare di sottoporsi a vaccino e quindi impossibilitati a ricevere il green pass le seguenti persone:
- soggetti che per motivi di salute non possono sottoporsi alla vaccinazione dotati di apposita certificazione medica;
- chi ha sperimentato una reazione allergica grave dopo la somministrazione della prima dose.
- le donne in gravidanza;
- chi ha manifestato la sindrome di Guillain-Barrè nelle 6 settimane successive dalla somministrazione del vaccino anti-Covid.
- chi ha fatto registrare dei casi di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione con Pfizer o con Moderna.
L’elenco insomma è bello lungo. Le prossime settimane ci diranno come il paese avrà reagito all’ennesima imposizione.