Chi paga in caso di errori dichiarazione dei redditi? Quando si compila il 730 è importante non commettere errori per evitare sanzioni salate.
Può capitare di commette un errore nella compilazione del modello redditi. Questo può essere di due tipi: qualitativo o quantitativo. Dall’errore potrebbe avere origine un maggiore o minore credito di imposta o un maggior versamento.
Il contribuente nella cui dichiarazione dei redditi sono stati individuati uno o più errori, quantitativi o qualitativi, ha la possibilità di rimediare entro la scadenza prevista dalla legge.
Oggi scopriremo quali sono i termini per correggere le incongruenze riscontrate nel modello 730 dall’Agenzia delle Entrate, senza essere sanzionati. Inoltre, capiremo come effettuare la correzione.
Errori dichiarazione dei redditi: di cosa si tratta
In caso di errore nella compilazione del modello 730, la correzione può avere ad oggetto l’integrazione o la rettifica di alcuni elementi. Questi ultimi possono essere di tipo qualitativo o quantitativo e possono avere un impatto sia sulla quantificazione delle imposte che su un maggiore o minore debito di imposte e tasse.
In questo caso, il contribuente ha la possibilità di mettersi in regola presentando la rettifica entro 90 giorni, con un modello 730 integrativa, in cui occorre allegare anche tutta la documentazione relativa all’integrazione.
In alcuni casi, la differenza rispetto all’importo del credito o del debito relativo al modello 730 può essere indicata al rimborso. Dunque come credito da portare in diminuzione per l’anno successivo.
Alcuni errori possono far pagare meno imposte del dovuto. Questa condizione si può verificare quando il contribuente, o chi ha compilato il modello 730 in suo nome, ha commesso l’errore di non indicare alcuni proventi percepiti (es. canoni di locazione, redditi di riscossi, proventi diversi, prestazioni occasionali svolte, etc.).
Tuttavia, tale condizione può verificarsi anche nel caso in cui il contribuente abbia dichiarato detrazioni fiscali maggiori, rispetto a quelle a cui poteva accedere. In entrambi i casi di ricalcolo della dichiarazione dei redditi, è possibile arrivare ad un maggiore debito o ad un minor credito.
I termini da rispettare per le persone fisiche che devono effettuare una rettifica del modello redditi sono i seguenti:
- Entro il 30 settembre, data entro la quale dovrà essere effettuato anche il pagamento delle somme dovute;
- Alla presentazione del Modello 730 dell’anno successivo tramite una dichiarazione integrativa relativa all’anno precedente;
- Entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è avvenuta la presentazione della dichiarazione ed effettuare il pagamento delle somme dovute.
Come avviene la rettifica
La rettifica del modello 730 avviene attraverso la compilazione di una nuova dichiarazione, che deve essere completa in tutte le sue parti.
Così facendo, il contribuente ha la possibilità di inserire i redditi non dichiarati in tutto o in parte e di evidenziare eventuali oneri deducibili o per i quali spetta la detrazione.
Questa correzione deve essere fatta entro e non oltre 90 giorni dalla richiesta di correzione avanzata dall’Agenzia delle Entrate.
Superato il suddetto termine si parlerà di una vera e propria dichiarazione integrativa, per la quale è prevista anche una sanzione, che aumenta con il trascorrere del tempo.
In ogni caso, per gli errori riscontrati nella dichiarazione dei redditi la legge prevede che il CAF o il commercialista o qualsiasi altro professionista, che abbia effettuato la compilazione, sia tenuto al pagamento di una somma pari al 30% della maggiorazione d’imposta riscontrata. Fatta eccezione per il caso in cui l’errore sia stato dettato da una condotta dolosa o colposa del contribuente.