Eredità e debiti, sono sempre un fattore molto rilevante in una successione. Gli eredi dovranno valutare quali sono prima di accettare l’eredità.
Vi sono debiti che cadono in successione e dovranno essere saldati dagli eredi e altri che non si trasferiscono a questi ultimi, impedendo ai creditori di veder soddisfatta la propria pretesa.
Se hai già affrontato una successione ereditaria, saprai che l’erede subentra non soltanto nella proprietà dei beni del soggetto deceduto, ma anche nei debiti da questi lasciati e mai saldati. Al momento della cosiddetta accettazione dell’eredità, l’erede diviene di fatto responsabile con il suo patrimonio, e i creditori del cosiddetto de cuius – rimasti insoddisfatti delle proprie ragioni – avranno libertà di effettuare il pignoramento sull’erede della casa, del conto corrente, della retribuzione e non solo.
Insomma, è assai conveniente sapere in anticipo quali sono i debiti che, per legge, passano agli eredi. Soltanto avendo ben chiaro in principio quelli che sono i pro e i contro dell’accettazione dell’eredità, sarà possibile fare una valutazione ponderata come familiare del soggetto deceduto.
Di seguito vogliamo chiarire proprio questo: quali debiti cadono in successione e dunque debbono essere saldati dagli eredi e quali ne sono esclusi? Scopriamolo insieme.
Eredità, successione e debiti: il contesto di riferimento
Per distinguere tra i debiti che abbiamo appena citato, appare opportuno prima richiamare alcuni concetti fondamentali della materia. Ricordiamo brevemente che la successione consiste in quella procedura giuridica, che comporta il trasferimento del patrimonio ereditario dalla persona deceduta a ciascuno degli eredi.
Non bisogna dimenticare che con l’espressione patrimonio ereditario, la giurisprudenza fa riferimento all’insieme dei rapporti patrimoniali attivi, ma anche passivi (debiti) trasmissibili al momento del decesso.
Non solo beni e averi del de cuius, ma anche eventuali pendenze debitorie possono entrare in gioco nella successione. In particolare, i debiti ereditari sono tutti i debiti che il defunto non ha pagato prima della sua morte o quelli scaduti dopo il suo decesso.
Abbiamo accennato che a dover pagare i debiti ereditari sono esclusivamente coloro che accettano l’eredità. Essi possono farlo entro il termine di dieci anni dall’apertura della successione. Attenzione proprio a questo punto: per non pagare i debiti ereditari occorre per forza rinunciare all’eredità – non ricevendo dunque neanche la quota di beni che sarebbe altrimenti spettante.
Anzi, anteriormente all’accettazione dell’eredità non sussiste obbligo di pagamento. Perciò è illegittima la richiesta di pagamento da parte del creditore ai familiari della persona deceduta, che ancora non abbiano accettato l’eredità.
Debiti ereditari: quali sono quelli che si trasferiscono agli eredi?
Colui che accetta l’eredità potrebbe dunque trovarsi ad aver a che fare anche con debiti lasciati dal defunto, oltre che giovarsi dell’assegnazione di parte dei suoi averi. Perciò a questo punto è utile chiarire quali sono i debiti che possono riguardare il neo erede. Ebbene, si può dire che la generalità dei debiti del defunto non pagati al momento del suo decesso potranno andare a ricadere sugli eredi.
Di seguito qualche esempio dei debiti, che serve a chiarire l’ampiezza delle possibili implicazioni pratiche per l’erede / debitore:
- tasse;
- spese condominiali;
- debiti con possibili dipendenti della persona ora deceduta (ad es. domestica).
- debiti legati a sentenze di condanna civile (risarcimento danni);
- debiti nei confronti di liberi professionisti;
- bollette domestiche;
- canone Rai;
- cartelle esattoriali già notificate o ancora da notificare;
- le rate del mutuo o del finanziamento ancora in corso.
In realtà la lista potrebbe essere ancora più lunga, ma già questi esempi rendono chiaro che l’accettazione dell’eredità deve essere sempre frutto di una attentissima valutazione da parte dell’interessato.
Quali ne sono esclusi?
In verità però non il 100% delle possibili tipologie di debiti del defunto, possono andare a ricadere sugli eredi. Sono proprio le norme di legge vigenti che indicano dei debiti che non si trasferiscono agli eredi. Ci riferiamo in particolare alle seguenti tipologie di debito:
- assegno di mantenimento all’ex moglie o figli;
- alimenti versati ai familiari in stato di bisogno;
- debiti di gioco;
- multe;
- sanzioni penali pecuniarie e sanzioni amministrative.
Tra i debiti esclusi dall’eredità anche le cd. obbligazioni di carattere personale, ovvero fondate sulle specifiche caratteristiche del defunto (ad es. le pendenze derivanti dall’esecuzione di un quadro mai pagato dal defunto).
Ricordiamo infine che i debiti ereditari sono suddivisi dalla legge in base alle quote di successione assegnate ad ogni erede. Si tratta della regola tecnica che prende il nome di “responsabilità parziaria”.