Eredi nei guai per i debiti del padre? Ecco come proteggerti dalle cartelle esattoriali e cosa rischi davvero

Quando una persona muore, i suoi debiti non spariscono. Ma gli eredi devono davvero pagarli? E se il debito fosse enorme? Francesco e Annalisa, due fratelli, si trovano di fronte a questa situazione. Hanno delle scelte, ma quale sarà la più sicura?

Francesco e Annalisa hanno appena perso il padre Giovanni. Dopo il funerale, iniziano a sistemare le questioni burocratiche e scoprono che Giovanni aveva accumulato diverse cartelle esattoriali non pagate.

Persona che studia dei dati
Eredi nei guai per i debiti del padre?-trading.it

L’angoscia cresce: quei debiti ricadranno su di loro? Dovranno risponderne con il proprio patrimonio? Per evitare passi falsi, decidono di informarsi subito sui rischi e sulle possibili soluzioni.

Quando i debiti del defunto passano agli eredi

Alla morte di una persona, i suoi debiti non si cancellano, ma passano agli eredi se questi accettano l’eredità. Questo significa che chi eredita non riceve solo beni e denaro, ma anche eventuali passività. Esiste però un dettaglio importante: le sanzioni amministrative e le multe non si trasmettono agli eredi, mentre l’importo principale del debito e gli interessi restano a loro carico.

Persona che firma dei documenti
Quando i debiti del defunto passano agli eredi-trading.it

Chi si trova in questa situazione ha due scelte:

Accettare l’eredità pura e semplice, assumendosi tutti i debiti del defunto, anche con il proprio patrimonio.

Accettare con beneficio d’inventario, separando il proprio patrimonio da quello ereditato e rispondendo solo nei limiti del valore dei beni ricevuti.

L’accettazione con beneficio d’inventario è spesso la scelta più sicura quando si teme che i debiti siano maggiori dei beni ereditati. In questo modo, l’erede evita di dover pagare oltre quanto ricevuto.

È meglio accettare o rinunciare all’eredità?

Se i debiti del defunto sono molto elevati e superano il valore dell’eredità, la soluzione più prudente potrebbe essere la rinuncia all’eredità. Questo significa dichiarare formalmente, davanti a un notaio o in tribunale, di non voler subentrare né nei beni né nei debiti del defunto.

La rinuncia è una scelta definitiva e impedisce qualsiasi responsabilità sulle passività lasciate dal defunto. Tuttavia, se ci sono altri eredi, la quota del rinunciante si accresce a loro favore. Ciò significa che chi resta dovrà decidere se accettare, rinunciare alla sua volta o valutare il beneficio dell’inventario.

Nel caso di Francesco e Annalisa, il debito del padre è alto. Dopo un’attenta valutazione, decidono di scegliere l’accettazione con beneficio d’inventario, che permette loro di ereditare senza rischiare di perdere i propri risparmi.

La gestione di un’eredità è una questione delicata. Valutare attentamente ogni opzione può fare la differenza tra una scelta consapevole e un problema economico difficile da risolvere.

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