L’economia globale sta puntando più rapidamente all’approvvigionamento di energie rinnovabili. Ecco le quattro migliori società quotate in borsa.
Il mondo è sempre più consapevole di come i carburanti fossili creino dipendenza tra le nazioni e possano comprometterne la stabilità e la sicurezza nazionale.
Nei prossimi tre decenni la decarbonizzazione dell’economia globale richiederà un investimento stimato di oltre 100 trilioni di dollari. Questo significa in media più di tremila miliardi di dollari all’anno, che gli investitori hanno già cominciato a scontare sul prezzo delle aziende quotate nel settore dell’energia rinnovabile.
In Europa e in Asia, i prezzi del gas naturale sono saliti contestualmente all’invasione russa dell’Ucraina. Lo stesso è accaduto a livello globale sul prezzo del petrolio. Gli Stati Uniti possono affrontare con maggiore decisione il cambiamento climatico rinunciando più rapidamente all’uso di queste materie prime. Nel 2021 e quest’anno, l’amministrazione Biden ha vietato le trivellazioni e il fracking. Mentre il mercato del gas naturale degli Stati Uniti è diventato una materia prima energetica di importanza internazionale, l’amministrazione Biden ha eretto dei paletti per impedire lo sviluppo eccessivo dell’indotto. Stati Uniti rinuncerà già nei prossimi mesi al gas e petrolio russo. Quest’ultimo verrà escluso anche dal Regno Unito che rinuncerà entro la fine dell’anno. L’Unione Europea prevede un piano per l’indipendenza dalle esportazioni del paese della durata di almeno 24 mesi.
Per quanto riguarda le aziende quotate in grado di performare cavalcando l’attuale ciclo di mercato ci sono: Brookfield Renewable, Clearway Energy e NextEra Energy.
Poiché l’energia rinnovabile deriva da fonti naturali come il vento e la luce solare, il riscaldamento globale e le attuali incertezze geopolitici potranno guidarne l’adozione. Con l’aumento del costo dell’energia, molte aziende, sono costrette trasferire i costi direttamente sul costo del servizio. Chi riuscirà a utilizzare fonti rinnovabili per la produzione di beni e servizi potrà garantire una maggiore stabilità dei prezzi, nonché sul medio termine una maggiore competitività in termini di costi.
Le nazioni sono impegnate a ridurre le emissioni di gas serra aumentando al contempo l’efficienza della produzione, diminuendo i costi di manutenzione e garantendo un inquinamento minore. L’aumento del 45% della quantità di elettricità rinnovabile avvenuto dal 2019 al 2020, è la variazione più grande dal 1999. Non solo l’occidente ma anche la Cina partecipa nella corsa alle rinnovabili, sulla buona strada per essere la nuova normalità del futuro. Pechino è il più grande produttore di pannelli solari, turbine eoliche e fornitore di materie prime necessarie a costruirli.
Un’altra società impegnata in questo settore in grado di trarre beneficio in modo trasversale dalla crescita di eolico, solare, idroelettrico e biomassa è ON Semiconductor Corporation. L’azienda Usa produce semiconduttori, impiegati nelle infrastrutture delle energie rinnovabili e nel loro stoccaggio. Il suo obbiettivo è quello di riuscire a monetizzare dalla convergenza del settore tecnologico e delle rinnovabili. La società di semiconduttori si focalizza infatti anche sul settore dei veicoli elettrici, con esposizione del 33% della sua attività economica nel settore. ON ha una ottima prospettiva di crescita soprattutto rispetto all’avanzamento dei modelli a guida autonoma.
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