Sulla gestione della crisi dei prezzi dell’energia si è manifestata la presenza di gruppi di stati membri tra loro in conflitto. La Russia sta riuscendo nel suo intento?
Il campo è diviso tra quelle che emergono, si spera solo in modo figurato, come due fazioni. Il price cap sta mettendo alla prova l’Ue.
Il conflitto tra due gruppi di stati membri vece di una quindicina di paesi, tra cui l’Italia spingere per “price cap” e solidarietà finanziaria. Il secondo gruppo guidato dalla volontà tedesca e dei Paesi Bassi si oppone ai tetti ai prezzi e alla creazione di un fondo di debito comune.
L’Italia ha ricordato che alcune misure non a suo beneficio, sono state comunque accettate. Il gruppo che vorrebbe maggiore coesione finanziaria accusa la commissione di perdere tempo. Il rischio è che i Paesi comincino ad agire da soli o formando dei sottogruppi rispetto alle decisioni prese nelle istituzioni dell’Ue.
Sarà difficile sostenere la solidarietà tra i Paesi membri se l’economia metterà eccessivamente alle strette nazioni come Polonia e Slovenia. La possibilità, d’altra parte, è che la Germania con l’Ue debba attenderne un inverno di recessione prima di cambiare idea sull’interesse comune. L’Ue è tra le economie avanzate più esposte alla guerra di aggressione della Russia e a causa della sua prossimità geografica risente maggiormente dell’incertezza.
Secondo la Commissione, nel 2022 il suo pil dovrebbe crescere del 3,3% ben al di sopra del 2,7 per cento delle previsioni economiche estive. Nonostante la grande resilienza dimostrata nel quarto trimestre è attesa una recessione sia per l’Ue sia per l’eurozona. È solo dal 2024 che il pil dovrebbe riprendersi, con una media del 1,6 per cento nell’Ue e del 1,5 per cento nell’area euro.
Rimane centrale in questo contesto il conflitto tra Michel e von der Leyen che mette in discussione il funzionamento dell’Ue responsabili rispettivamente di Commissione Europea e BCE. I presidenti delle due più importanti istituzioni hanno praticamente smesso di collaborare e parlarsi. Politico.eu ha raccontato che gli staff di Michel e von der Leyen sono stati incaricati di evitare incontri comuni al G20.
Charles Michel e Ursula von der Leyen sono a Bali per partecipare insieme ad altri leader europei al vertice del G20. L’argomento principale riguarda il rapporto da tenere tra l’Ue e la guerra della Russia in Ucraina. Molto dipenderà dalla Cina che fa la spola tra gli interessi dell’Ue e dell’oriente. Pechino gioca un ruolo di mediatore fondamentale bilanciando gli interessi tra i russi e il resto del mondo, compresi gli Stati Uniti.
Michel e von der Leyen sono d’accordo su una questione; sperano di criticare con efficacia la Russia per gli effetti nefasti che la guerra sta avendo su cibo ed energia.
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