Entro il 2050, le energie rinnovabili come quella eolica, solare e geotermica dovrebbero rappresentare metà della produzione globale.
La tendenza è alimentata dagli investimenti e dallo sviluppo tecnologico che rende le tecniche di produzione e gli impianti per produrre energia rinnovabile sempre più affidabili, efficienti ed economici.
Il dato della US Energy Information Administration conferma gli sviluppi del settore, già oggi evidenti e in grado di costituire una fonte di investimento remunerativa. Per sfruttare il trend di crescita del settore eolico, puoi farlo investendo su un ETF che replica un portafoglio incentrato sulle aziende correlate al settore.
Invesco Wind Energy UCITS ETF
Invesco è uno dei più importati gestori a livello mondiale, intenzionato a cavalcare la tendenza del comparto. Per farlo ha lanciato un nuovo ETF; Invesco Wind Energy UCITS ETF con codice ISIN IE0008RX29L5. Questo strumento replica un indice settoriale specifico rappresentato dall’indice WilderHill Wind Energy.
Nell’indice WilderHill trovano spazio società di tutto il mondo che sono specializzate nel perfezionamento delle turbine e delle pale eoliche ma anche nella fornitura di componenti e materiali utilizzati per la produzione di energia eolica. Le aziende sono tutte correlate allo sfruttamento dell’energia prodotta dal vento sia in mare che sulla terra.
WilderHill, con sede in California, ha sviluppato diversi di indici relativi ai temi dell’energia pulita e degli investimenti sostenibili. Noto per aver ideato alcuni dei primi benchmark nel segmento delle energie alternative. Il suo indice di punta, il WilderHill Clean Energy Index focalizzato sulle aziende del Nord America.
La struttura dell’indice consente all’ETF di consegnare all’investitore un titolo con un’esposizione ponderata sulle società presenti in base alla loro capitalizzazione di mercato. Questo permette di avere un’esposizione al rischio distribuita e rappresentativa di tutto il comparto.
L’eolico dovrà aumentare di oltre il 500% entro il 2050
Con l’aumento del costo di carburante e gas l’energia rinnovabile ritorna al centro della strategia di sicurezza energetica degli Stati. Invesco ritiene che il trend possa rafforzarsi anche al di là della necessità di ridurre le emissioni nocive di carbonio. Per compensare il fabbisogno di fonti alternative la capacità globale per l’eolico dovrà aumentare di oltre il 500% entro il 2050 rispetto ai livelli pre-pandemia.
Il settore delle energie rinnovabili è in gran parte irriconoscibile rispetto a soli 10 anni fa. I miglioramenti tecnologici e le maggiori economie di scala hanno reso l’energia pulita molto più competitiva. Ad esempio, ora è più economico produrre un gigawattora di elettricità da un parco eolico offshore, che da centrali elettriche alimentate con i combustibili fossili più economici. La priorità per il futuro sarà aumentare la capacità per l’eolico onshore e offshore come parte del mix energetico globale migliorando al contempo l’efficienza e la durata dei componenti delle turbine eoliche.
Con la necessità di allontanarsi dall’attuale dipendenza dai combustibili fossili quasi la metà dei flussi di capitale sugli ETF europei quest’anno ha riguardato titoli ESG e il 40% di tali attività legata a fondi esposti alle tematiche come l’energia pulita. Un tema con un forte potenziale di crescita, ma che richiede esperienza per identificare le migliori aziende con un’esposizione significativa al tema. Per questo gli ETF abbinati agli indici come il WilderHill vengono in contro agli investitori con un insieme di titoli dal rischio ponderato.