Venerdì 3 giugno è stata una giornata nera per il titolo Tesla che ha perso il 9,22% a causa dei timori suscitati dalle dichiarazioni di Elon Musk.
Il Ceo Tesla non si sente sicuro e viste le condizioni economiche si prepara a ridurre del 10% il personale della sua casa automobilistica.
In una e-mail inviata ai manager Musk confessa di avere “una sensazione super-negativa” riguardo all’attuale e futuro decorso economico. Secondo Reuters, Musk ha chiesto ai collaboratori di interrompere i piani di assunzione in tutto il mondo, annunciando tagli nell’organico. Tesla impiega oltre 100 mila persone nel mondo; recentemente la società ha costretto i dipendenti a interrompere lo smart working passando un minimo di 40 ore in ufficio a settimana.
“Se non vi presenterete, daremo per scontato che vi siete licenziati”, ha scritto nei giorni scorsi il vulcanico imprenditore ai dipendenti. Un messaggio da leggere oggi sotto un’altra luce: quella di una scrematura per l’attuale piano di esuberi.
L’avvertimento di Musk è il primo dissenso forte e lanciato pubblicamente da un imprenditore Usa e rappresentativo dell’industria automobilistica. Se la più grande azienda di veicoli elettrici del mondo ha messo in guardia sull’occupazione e sull’economia, gli investitori dovrebbero riconsiderare le loro previsioni sui margini e sulla crescita del settore.
I limiti nella catena di approvvigionamento, esacerbati dall’invasione russa dell’Ucraina, hanno indebolito fortemente le vendite negli Usa. A maggio queste sono state pari a 12,68 milioni, una differenza notevole rispetto allo stesso periodo de 2019 di 17 milioni. Oggi soprattutto l’inflazione sta mettendo a rischio la domanda e Tesla non è l’unica società a diminuire costi fissi e investimenti.
Il rivenditore di auto usate online Carvana ha dichiarato che avrebbe tagliato del 12% della sua forza lavoro. Tra le grandi aziende Usa il mese scorso Uber ma anche Microsoft, hanno messo un limite o ridimensionato le assunzioni. Il rischio recessione non è da sottovalutare e l’industria automobilistica e dei beni voluttuari deve fare i conti con le incertezze del futuro. Dalla fine del 2019 Tesla ha raddoppiato il suo personale con uno stipendio medio per dipendente più elevato di società molto più consolidate e grandi come Ford.
Pochi giorni fa il numero uno di Tesla ha risposto così a un utente che su Twitter gli chiedeva se l’economia fosse prossima a una recessione. “Sì, ma è in realtà una buona notizia, è piovuto denaro sugli stolti troppo a lungo: c’è bisogno di un po’ di fallimenti”.
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