A cinque mesi dell’introduzione del Bitcoin come valuta legale, ecco cosa sta per accadere a El Salvador.
Il governo salvadoregno continua a propagandare la sua scelta economica come una delle basi per il futuro del Paese.
Il presidente Bukele ha l’obbiettivo di uscire dalla stagnazione economica riprogettando l’immagine di El Salvador. Il primo paese al mondo ad aver portato Bitcoin allo status di valuta legale al fianco del Dollaro Usa vuole ricostruire la sua reputazione internazionale fuori dagli stereotipi di povertà e violenza. Se l’esperimento dovesse fallire, sarebbe un colpo durissimo per il disegno politico del quarantenne, arrivato alla guida del paese nel 2019.
Non possiamo prevedere il futuro, ma intanto le criptovalute continuano a mantenere una delle più grandi capitalizzazioni di mercato, con Bitcoin che nonostante i recenti crolli ha un fair value intorno ai 38.000 Dollari.
A El Salvador la politica modernista ha in progetto di costruire la prima Bitcoin City al mondo. Questa verrà finanziata con obbligazioni garantite da criptovaluta. Lo ha annunciato il presidente della nazione centroamericana, durante un evento dedicato alla promozione del Bitcoin nel Paese.
La raccolta fondi è iniziata nel 2022 e la prima obbligazione sul Bitcoin con un valore complessivo di un miliardo di dollari, dovrebbe essere emessa tra il 15 e il 20 marzo di quest’anno. Bitcoin City sarà una città fondata economicamente su Bitcoin e sostenuta dai proventi del mining, ma anche dalla sottoscrizione di un’obbligazione.
El Salvador può finanziare la costruzione di Bitcoin City, il suo futuro dipende dalle criptovalute
Oltre a questo dovrà essere sostenuta a lungo termine dall’indotto di investimenti e turismo. Dall’entrata in vigore della legge con cui il Paese ha dato avvio alla sua rivoluzione economica, la piccola nazione di El Salvador si trova sotto l’osservazione di governi e istituzioni. Con una popolazione di appena 6,5 milioni di abitanti la nazione può canalizzare un mercato arrivato al valore di mille miliardi di dollari, in grado di stravolgere la vita del Paese. Le possibilità per la Repubblica centroamericana con un Pil di circa 27 miliardi sono quindi legate al futuro e all’adozione delle criptovalute.
Dallo Stato Salvadoregno sono stati accumulati circa 1200 bitcoin ma per finanziare il piano della Bitcoin City El Salvador ha annunciato l’emissione di titoli di Stato decennali. Questi che avranno un sottostante del 50% in bitcoin avranno un interesse annuo del 6,5% e una sottoscrizione minima di 100 dollari.
Sarà concessa la Cittadinanza a coloro che investiranno per cifre uguali o superiori ai 100 mila dollari, pari oggi a circa 2,5 Bitcoin. Questi investitori dovranno rimanere investiti per almeno cinque anni, saranno tra i primi su cui la costruzione della città potrà fare affidamento. Se alla scadenza il valore del Bitcoin sarà aumentato del 50%, gli utili verranno distribuiti agli obbligazionisti. Se, al contrario il Bitcoin avrà perso valore, per i sottoscrittori non ci saranno rischi e le perdite verranno assorbite dallo Stato.
Le obbligazioni sul Bitcoin saranno accessibili a partire da 100 dollari
La mossa del Paese centroamericano appare studiata apposta per attrarre chi, nel tempo, ha accumulato grandi ricchezze con i propri investimenti in Bitcoin. Il tasso di crescita composto annuale dell’asset, nell’ultimo decennio, è stato infatti del 196,7%, un dato senza eguali nella storia della finanza.
Complessivamente, i 10 bond emessi dovrebbero raccogliere cinque miliardi di dollari. L’obbligazione sarà lanciata su Liquid, un servizio basato su Bitcoin creato da Blockstream, e verrà fornito con un coupon del 6,5%. L’uso di Liquid, consentirà quindi agli investitori di prendere parte all’accordo con un minimo di 100 dollari. Le obbligazioni saranno conformi alle normative vigenti sui mercati finanziari.
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El Salvador può finanziare la costruzione di Bitcoin City; un paradiso fiscale in centroamerica
Bitcoin City avrà naturalmente vantaggi fiscali, le imposte saranno tutte scontate sull’iva pari al 10%. Per il resto, i residenti godranno di un regime completamente privo di imposte. Redditi, plusvalenze e proprietà non avranno imposizione fiscale.
L’energia sprigionata dall’attività geotermica del territorio andrà ad alimentare l’attività di mining, che Bukele vuole avviare il prima possibile. L’intento è anche quello di non dipendere eccessivamente dall’estero per l’estrazione della criptovaluta. In attesa che tutto questo si avveri i titoli di stato ordinari di El Salvador a dieci anni hanno perso oltre il 40%. Le agenzie di rating hanno rivisto al ribasso il giudizio sul debito sovrano: Moody’s è passato da B3 a Caa1.
Evitare le pressioni diplomatiche e l’influenza degli Stati Uniti con il Bitcoin
El Salvador attraversa da alcuni anni una fase di tensione bilaterale nelle relazioni con gli Stati Uniti. La sua è completamente legata al Dollaro e mantenere buoni rapporti gli USA è indispensabile per la sua stabilità politica. El Salvador subisce enormi pressioni diplomatiche per rimanere all’interno della sfera di influenza di Washington ma grazie al Bitcoin la nazione può emanciparsi in parte da questa dipendenza. La criptovaluta decentralizzata è anche un modo per avviare accordi con altri paesi, evitando in parte le eventuali sanzioni economiche degli Stati Uniti. Un secondo vantaggio è quello di poter inviare pagamenti al di fuori del circuito bancario tradizionale e diminuire i costi di transazioni.
Rendendo meno costose le rimesse Bukele si è assicurato il favore di milioni di salvadoregni, che possono inviare denaro alle famiglie dall’estero. Così, la luna di miele tra Bitcoin ed El Salvador sta per ora proseguendo senza troppi ostacoli.
L’adozione del Bitcoin rappresenta uno sforzo importante a livello logistico. Il governo si è indebitato molto per mantenere elevata la spesa sociale e non far peggiorare una situazione già compromessa. I commercianti devono accettare Bitcoin per legge e la pubblica amministrazione è ancora indietro nell’installazione delle necessarie infrastrutture per i pagamenti. C’è ancora un certo scetticismo, ma questo non sembra tradursi ancora in un calo del gradimento del Presidente nei sondaggi.