La presenza di incentivi statali ha dato il via ad una sorta di effetto boomerang del Superbonus 110%, che ha provocato un aumento del 20% dei costi.
Attualmente i lavori edilizi costano circa il 20% in più per effetto della presenza degli incentivi statali e in particolare del Superbonus 110%.
In sostanza, con la presenza dei bonus edilizi si è completamente azzerata la contrattazione. Questa situazione ha provocato un aumento vertiginoso delle cifre per i costi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica.
L’aumento del 20% dei costi da sostenere per effettuare i lavori di ristrutturazione non è giustificato dal semplice aumento dei prezzi dei materiali edili. In realtà, la causa principale è legata alla presenza di crediti fiscali che avrebbero provocato un incremento speculativo dei preventivi.
Il Superbonus 110% è, senza dubbio, il bonus di edilizio più importante e dunque una delle cause principali del fenomeno appena descritto, ma non è l’unico ad aver contribuito a questo trend.
Attualmente per ogni €100 di lavori edilizi, il costo ha subito un incremento di €20.
Il Superbonus 110%, che proseguirà fino al 2025, è un incentivo voluto dal Governo per supportare i costi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica degli immobili.
Chi decide di effettuare lavori edilizi alla propria abitazione sfruttando questo importante beneficio economico ha tre diverse possibilità:
Il problema principale è rappresentato proprio dalla possibilità di accedere allo sconto in fattura o la cessione del credito, che invoglia molte aziende edilizie a gonfiare volutamente i prezzi.
In questo modo. si riesce ad ottenere un surplus sul guadagno, come la conseguenza che per ogni €100 di lavori oppure sostenere un costo maggiorato del 20%.
Il Superbonus 110% per villette unifamiliari proseguirà per tutto il 2022, salvo proroghe.
Successivamente sarà possibile accedere a questa forma di agevolazione per i condomini, ma con una percentuale di detrazione fiscale più bassa. Di fatto, l’agevolazione sarà disponibile fino al 2025, ma subirà una riduzione progressiva dell’aliquota.
In particolare, per tutto il 2023 sarà possibile accedere ancora al 110%, ma la percentuale diminuirà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.
Decreto ministeriale del 11 novembre 2021 ha confermato l’aumento dei costi dei materiali edilizi. In particolare, sono state riportate variazioni di prezzo superiori all’ 8%. Queste variazioni si sono verificate nel primo semestre del 2021 e fanno riferimento ai singoli materiali da costruzione più significativi.
Le rilevazioni periodiche, che vengono svolte dal Ministero delle Infrastrutture, hanno riscontrato una variazione percentuale media pari al 19% per circa 56 materiali utilizzati in ambito edilizio.
Per oltre un terzo dei materiali, invece, la variazione è addirittura superiore al 20%. Per questo motivo è stato avviato meccanismo di compensazione dei prezzi che ha previsto, nel primo semestre del 2022, lo stanziamento di:
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