Gli effetti del percorso di riforme e la guida di Mario Draghi sono in grado di aumentare le prospettive e l’accelerazione della crescita Italiana, che sembra per il momento poter diventare stabile e duratura così come era nelle intenzioni del piano di aiuti economici messo al punto dal governo e scrutinato e approvato dall’Europa.
Se l’Italia trarrà ulteriore beneficio dal Recovery fund è certo che questo, oltre le naturali dinamiche economiche, sarà dato dalla stima e dalla credibilità sul piano internazionale di Mario Draghi.
A partire dagli inizi di luglio il rendimento dei titoli di Stato italiani ha registrato il maggior calo settimanale degli ultimi dodici mesi. Il differenziale con i titoli di Stato tedeschi è calato fino a 100 punti, poco superiore al livello che fu raggiunto alla vigilia dell’incarico di Draghi come presidente del consiglio e pari a 92 punti.
Le parole del CEO di JPMorgan confermano la fiducia nell’economia italiana
Il PNRR approvato ufficialmente il 23 giugno del valore complessivo di 191,5 miliardi, non è la variabile più importante del recente clima di fiducia verso l’esecutivo e l’economia italiana. Entro la fine di quest’anno l’Italia, che ha a disposizione una delle quote maggiori del pacchetto europeo da 750 miliardi di euro, sarà messa alla prova nel rispettare la tabella di marcia del piano nazionale, approvando almeno 20 riforme in sei mesi. Tra le più importanti la riforma del fisco che dovrebbe essere approvata entro la fine del mese.
Secondo l’opinione di Jamie Dimon CEO di JPMorgan venuto nel nostro Paese per l’inaugurazione di una nuova sede della banca a Milano, per gli investitori “è arrivato il momento giusto per avere fiducia e investire nel vostro paese”.
A conferma del sentiment positivo degli investitori aggiunge; “Sicuramente l’Italia è un Paese che sta attraversando una fase di rinnovata espansione economica, avrà una buona crescita quest’anno e trarrà ulteriori vantaggi dalla eccezionale leadership del primo ministro Mario Draghi”
Quali elementi stanno alimentando la fiducia degli investitori in Italia?
Gli elementi che stanno alimentando la tendenza positiva sono il rapporto privilegiato che Draghi ha nei confronti della direzione della BCE, che ha intenzione di mantenere la sua politica espansiva fino a concreti segnali da parte dell’economia di una sua stabilizzazione e del superamento definitivo dell’emergenza con il completamento dei piani vaccinali.
La congiuntura favorevole è acuita dall’impressione di un parlamento che lavora in maniera più o meno coesa e ha mostrato nei suoi primi cinque mesi una capacità organizzativa e decisionale, sicuramente molto superiore a quelle mostrate in situazioni dove il tempo gioca a nostro favore.
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Un promettente segnale per gli operatori economici che si aspettano un alleggerimento dei conti pubblici, agevolati dalla diminuzione dei tassi di interesse e dalla possibilità di un debito pubblico, arrivato ormai al 160% del Pil, che potrà forse iniziare a diminuire. Gli investitori internazionali si aspettano che la ripresa possa proseguire sotto l’ala fornita dalla coalizione di unità nazionale.
Naturalmente occorre rimanere cauti sul potenziale della ripresa, sulla durata del governo e della politica monetaria accomodante della BCE, che tuttavia per il momento non sembra voler allontanarsi dalle manovre di quantitative easing, dato il livello di inflazione che per il momento è stato sempre sotto l’obbiettivo del 2%