Cosa succede se investi 10.000 euro al 5% annuo per 40 anni? Dipende dalle tue scelte! Scopri la differenza tra chi reinveste gli interessi e chi invece li spende…
Investire a lungo termine è una delle strategie più potenti per costruire un capitale consistente. Ma non basta semplicemente lasciare i soldi fermi: ciò che conta davvero è come gestisci gli interessi che maturano nel tempo.
Immagina di avere 10.000 euro da investire e di ottenere un rendimento annuo del 5%. Due amici, Luca e Maurizio, decidono di investire questa somma per 40 anni, ma in modo diverso. Luca reinveste ogni anno il 2,5% degli interessi mentre spende l’altro 2,5%. Maurizio, invece, spende il 5% intero, senza far crescere gli interessi nel tempo. Alla fine del percorso, chi avrà accumulato più soldi?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo capire come funziona la crescita esponenziale. Un concetto apparentemente semplice, ma in grado di fare una differenza enorme nel lungo periodo. La storia del saggio che sfida il re con i chicchi di riso sulla scacchiera ne è un perfetto esempio: un piccolo numero che cresce costantemente può raggiungere dimensioni inimmaginabili. Lo stesso vale per gli investimenti!
Vediamo ora, con esempi pratici, come cambia il patrimonio di Luca e Maurizio nel corso degli anni.
Quando Luca investe i suoi 10.000 euro e reinveste una parte degli interessi (2,5%), il suo capitale cresce grazie al potere della capitalizzazione. Ogni anno, gli interessi si sommano al capitale iniziale, generando guadagni sempre più elevati. Dopo 40 anni, grazie a questo meccanismo, Luca si troverà con una cifra sorprendente.
Per fare un confronto concreto, vediamo quanto guadagna nel tempo:
Tutto questo grazie alla crescita esponenziale: reinvestire una parte dei profitti permette di ottenere un effetto “palla di neve” che nel tempo diventa enorme.
Maurizio, invece, decide di adottare una strategia diversa: preleva ogni anno il 5% del suo capitale iniziale, senza lasciar crescere gli interessi. Questa scelta gli permette di avere subito un’entrata extra, ma con una conseguenza importante: il suo capitale resta fermo e non beneficia della crescita esponenziale.
Dopo 40 anni, il suo capitale rimane 10.000 euro. Nel corso del tempo, ha ricevuto molti interessi (circa 20.000 euro in totale), ma senza mai aumentare la sua base di investimento. A differenza di Luca, che ha moltiplicato il capitale iniziale, Maurizio si trova con una somma molto inferiore.
La sua scelta, pur sembrando vantaggiosa nel breve termine, lo penalizza nel lungo periodo. Questo dimostra un principio fondamentale della finanza personale: è importante saper bilanciare guadagni immediati e crescita futura.
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