Lavori di manutenzione, animali domestici, pulizie e chi più ne ha più ne metta. Il vicino vi fa impazzire? Potete chiedere il risarcimento.
Forse quando avete acquistato casa non avreste mai immaginato di ritrovarvi a sopportare costantemente i rumori dei vicini, è effettivamente uno degli scenari più temuti. Riorganizzazione degli ambienti con relativo spostamento della mobilia al piano di sopra, passi fin troppo pesanti, la televisione a volumi esagerati e così via. Sono numerose le situazioni che si possono verificare, non tutti sanno però che è possibile intervenire per vie legali e ottenere, in alcuni casi, anche un risarcimento.
Va ricordato come la legge si esprima solo in parte sull’argomento, nell’articolo 844 del codice civile si legge come certi rumori siano impossibili da contrastare perché rientrano all’interno del cosiddetto limite di tollerabilità. Tuttavia, a stabilire se la soglia sia stata oltrepassata o meno potrà essere solo un giudice, che valuterà alcuni fattori imprescindibili e contestuali come l’ubicazione dell’immobile, la fascia oraria, la durata e la necessità.
Vicini rumorosi? Come comportarsi e quando chiedere un risarcimento
Pur non essendo disponibile ulteriore materiale legislativo sulla questione – non tenendo in considerazioni le innumerevoli sentenze a riguardo – i tribunali, di comune accordo, hanno imposto delle linee guida. Il criterio non è previsto in nessuna normativa ma è ormai divenuto unitario e, soprattutto, di riferimento. In cosa consiste? Nella misurazione del differenziale tra i decibel prodotti dal vicino di casa e quelli provenienti dall’esterno, i cosiddetti rumori di fondo.
Verrà considerata una violazione il superamento del limite differenziale di 5 dB per la fascia oraria che va dalle sei del mattino alle ventidue di sera mentre la soglia per le ore notturne è stata fissata a ‘soli’ 3 dB. Come intervenire nei casi più estremi? Di frequente viene contattato l’amministratore di condominio, nonostante non sia questo il soggetto che può essere incaricato di risolvere un’eventuale disputa insorta.
Una delle alternative è rivolgersi alle forze dell’ordine – che sia la polizia o i carabinieri – per denunciare il reato di disturbo della quiete pubblica se il rumore dovesse coinvolgere tutto l’edificio o l’intero vicinato. Nella maggior parte delle situazioni, invece, basterà recarsi dal proprio avvocato e avviare una causa civile per chiedere ad esempio un risarcimento oppure l’interruzione della condotta.