È un vero affare questa obbligazione a 1 anno con cedola al 14,2% e che rende il 28,31% netto?

Vuoi un investimento con cedola fissa e un rendimento elevato? Massimo si trova davanti a un’opportunità che sembra incredibile: un’obbligazione con cedola al 14,2%. Ma è davvero un affare?

Il suo amico Lorenzo, direttore di banca, gli spiega tutto quello che deve sapere, dai rischi valutari al ruolo dell’EBRD.

Banconote, monete e una sveglia
È un vero affare questa obbligazione a 1 anno con cedola al 14,2% e che rende il 28,31% netto?-trading.it

Massimo si è avvicinato al mondo degli investimenti obbligazionari alla ricerca di strumenti sicuri, con una cedola fissa e un buon rendimento. I BTP, che negli ultimi tempi hanno superato anche il 4% netto, lo hanno incuriosito, ma ciò che lo ha davvero colpito è stata un’obbligazione emessa dall’EBRD con una cedola stratosferica del 14,2% e scadenza a novembre 2026. Un numero che fa gola a chiunque, ma è davvero così vantaggioso? Per togliersi ogni dubbio, si rivolge al suo amico Lorenzo, direttore di banca, che lo aiuta a fare chiarezza.

L’EBRD: cos’è e perché emette obbligazioni

L’EBRD (Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo) è un’istituzione finanziaria internazionale nata nel 1991 per sostenere la crescita economica nei paesi dell’Europa orientale e oltre.

Bandiera turca
L’EBRD: cos’è e perché emette obbligazioni-trading.it

L’obiettivo è promuovere investimenti nei settori chiave dell’economia, garantendo stabilità e sviluppo. Per finanziare i propri progetti, emette obbligazioni, alcune delle quali con cedole molto elevate, come quella che ha attratto l’attenzione di Massimo.

Un punto di forza dell’EBRD è il suo rating elevato: attualmente gode di un AAA, il che indica un’ottima solidità finanziaria. Questo riduce il rischio di insolvenza, rendendo i suoi titoli più affidabili. Tuttavia, un alto rendimento non è mai privo di insidie. Cosa si cela dietro quel 14,2% di cedola?

I rischi di un’obbligazione in valuta estera

L’obbligazione Ebrd Tf 14,2% Nv26 Try che ha catturato l’attenzione di Massimo è denominata in lira turca (TRY). E qui sorge il primo grande problema: la volatilità valutaria. Negli ultimi anni, l’euro si è rafforzato notevolmente rispetto alla lira turca, passando da 3,70 nel 2017 agli attuali 39,75. Questo significa che, se il trend continua, chi investe in TRY potrebbe subire perdite significative al momento della conversione in euro.

Un altro aspetto da considerare è il rendimento effettivo a scadenza, che è del 30,6% lordo e 28,31% netto. Numeri allettanti, ma il valore della moneta turca potrebbe ridurre notevolmente i guadagni. Inoltre, la duration modificata è di 1,13, il che indica una bassa sensibilità ai tassi di interesse, ma non elimina il rischio principale: la svalutazione della lira turca.

Investire o no? La riflessione finale di Lorenzo

Lorenzo spiega a Massimo che un rendimento così elevato non è mai privo di rischi. L’EBRD è una banca solida, ma il vero pericolo è legato alla valuta. Se la lira turca continuerà a perdere valore rispetto all’euro, l’investimento potrebbe risultare poco conveniente. D’altra parte, se la moneta turca dovesse stabilizzarsi o rafforzarsi, i guadagni sarebbero enormi.

Massimo esce dalla banca con le idee più chiare. Investire in un’obbligazione ad alto rendimento in valuta estera può essere un’opportunità, ma va fatto con consapevolezza.

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