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Economia e Finanza

Conto Deposito vs BOT: quale sta rendendo di più a 12 mesi? Analisi dei costi e della convenienza

Investire in strumenti a basso rischio è una scelta prudente per chi vuole proteggere il proprio capitale. Ma è meglio un conto deposito vincolato o un BOT? Scopriamo insieme vantaggi e costi.

Avere un po’ di risparmi da investire è una fortuna, ma scegliere come farli fruttare senza rischiare troppo può rivelarsi un rompicapo. Da una parte ci sono i conti deposito vincolati, con rendimenti stabili e prevedibili. Dall’altra i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), che vantano tassazioni agevolate e una garanzia statale. Quale conviene davvero? Dipende dalle tue priorità, ma soprattutto dalle condizioni del mercato in un dato momento.

Conto Deposito vs BOT: quale sta rendendo di più a 12 mesi? Analisi dei costi e della convenienza – trading.it

Ti sei mai chiesto quale delle due opzioni potrebbe darti più soddisfazione, considerando i costi nascosti, la flessibilità e le tasse? Analizziamo insieme i due strumenti con un linguaggio semplice e diretto. Niente gergo tecnico, solo informazioni pratiche e utili per aiutarti a decidere.

Conto deposito vincolato: stabilità e semplicità

Il conto deposito vincolato è una delle opzioni preferite da chi cerca una soluzione sicura e senza complicazioni. Ma come funziona esattamente? In pratica, blocchi una somma per un periodo definito, e la banca ti riconosce degli interessi. Nel caso di un vincolo a 12 mesi, i rendimenti lordi attuali si aggirano attorno al 3%.

Facciamo un esempio pratico: se investi 10.000 euro, otterrai un rendimento lordo di 300 euro. Tuttavia, devi considerare due voci di costo:

Tassazione sugli interessi: il 26% riduce il tuo guadagno netto a 222 euro.

Imposta di bollo: lo 0,20% del capitale investito ti costa ulteriori 20 euro, portando il rendimento netto finale a 202 euro.

Conto Deposito vs BOT: quale sta rendendo di più a 12 mesi? Analisi dei costi e della convenienza – trading.it

Uno degli aspetti più interessanti dei conti deposito è la loro semplicità. Non hai bisogno di un dossier titoli, e i costi di gestione sono generalmente inesistenti. Tuttavia, la liquidità è limitata: se hai bisogno dei soldi prima della scadenza, potresti non poterli ritirare o dover pagare delle penali.

BOT: flessibilità e tassazione agevolata

I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono titoli di Stato a breve termine che offrono rendimenti stabili e una tassazione più vantaggiosa rispetto ad altri strumenti. L’ultima asta per BOT a 12 mesi ha registrato un rendimento lordo del 2,411%, che corrisponde a un netto dell’1,946% grazie alla tassazione agevolata del 12,5%.

Anche qui facciamo un esempio: investendo 10.000 euro, ottieni un rendimento lordo di 241,10 euro. Dopo le tasse, restano 210,96 euro, ma bisogna considerare un costo implicito: i BOT vengono acquistati a un prezzo inferiore al valore nominale (ad esempio, 97,62 per ogni 100 euro). Questo meccanismo ti permette di recuperare il capitale intero a scadenza, ma è un elemento da tenere presente nei calcoli.

Infine, non dimenticare i costi accessori:

Imposta di bollo sul deposito titoli: lo 0,20% del capitale investito.

Commissioni di gestione per il dossier titoli: variabili tra 20 e 50 euro all’anno.

Commissioni di acquisto sul mercato secondario: dipendono dalla banca o dall’intermediario.

In totale, il rendimento netto finale per 10.000 euro è di circa 194,60 euro.

Su questo rendimento pesa comunque, l’eventuale costo di tenuta dossier titoli e/o le commissioni di acquisto dei titoli previsti da alcune banche. Se il tuo obiettivo è massimizzare il rendimento netto e non hai bisogno di accedere ai soldi prima della scadenza, il conto deposito potrebbe essere la scelta migliore. Offre guadagni leggermente superiori e costi contenuti. D’altra parte, i BOT sono perfetti se cerchi maggiore flessibilità e una gestione agevolata dal punto di vista fiscale.

Gerardo Marciano

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