Doppio regalo da Governo ed INPS: Bonus Contributi ed incremento pensioni, approfitta della circolare 5

Doppio regalo da Governo e INPS, dai contributi alla pensione, la circolare è davvero una manna dal cielo! Cosa sapere e come agire.

Basta lacrime, si passa ad una condizione più che vantaggiosa: doppio regalo da Governo e INPS! Aumenti importanti nel cassetto del risparmio, senza dimenticare l’importanza dei contributi. Insomma, c’è davvero la possibilità di migliorare le proprie condizioni economiche, basta soltanto seguire alcuni passi, ed è fatta. Prima ci si informa nel modo giusto, e poi agire diventa un gioco da ragazzi. Se le entrate non crescono in relazione al costo della vita, si sfrutta un aiutino che garantisce il massimo.

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Cumulabilità e pace contributiva sono queste le parole da annettere alla Legge di Bilancio 2024, dal momento in cui la sua azione verte anche nel consolidare questi due importanti obiettivi. Significa rinsaldare la condizione economica e contributiva della maggior parte dei  nuclei di popolazione che al momento stanno vivendo grosse difficoltà. Le spese quotidiane non sono le sole a complicare la situazione. L’inflazione ci mette il suo, e il costo della vita diviene qualcosa di insostenibile. Non si vive per lavorare, ma si lavora per vivere. L’occupazione dovrebbe nobilitare ogni lavoratore, no danneggiarlo in questo modo.

La possibilità di accumulare redditi di diversa provenienza, più la possibilità di coprire periodo di aspettativa o inoccupazione, divengono quelle mosse che consolidano un doppio regalo da parte del Governo e dell’INPS. Ma come fare per ottenere i benefici in questione? Soddisfare determinate caratteristiche senza ombra di dubbio, senza dimenticare quali mosse fare per consolidare i vantaggi della manovra in atto.

Doppio regalo da Governo e Inps, guida al beneficio: come ottenere il massimo

Cosa dice di nuovo la circolare n. 5 del 2024? E’ proprio su di essa che occorre fare il punto della situazione, dal momento in cui esplica degli aspetti spesso sottovalutati, ma che in questo caso diviene una mossa vincente. Infatti, la circolare emanata dall’Agenzia delle Entrate serve per mostrare la misura, trattandosi di mosse di Welfare fiscale. Appunto, con il termine inglese significa far riferimento a tutte quelle azioni promosse dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali che sono finalizzate al benessere economico e sociale dei cittadini, ed in questo caso specifico dei lavoratori.

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Rinsaldare la posizione previdenziale aumentando i contributi versati è una possibilità che vale nel biennio 2024-2025.  Quindi, c’è tempo fino al 31 dicembre dell’anno prossimo. E’ la possibilità di riscattare in tutto o in parte, cioè sottoporre a rivalutazione e considerare ai fini pensionistici, i periodi non coperti da contributi parificandoli a quelli di lavoro. Solo per un tempo limite quinquennale. Si può fare versando delle rate mensili in 12 anni, senza subire interessi. Una manna dal cielo, poiché presenta molteplici vantaggi per i contribuenti posti in questa condizione.

Chi può farlo? Dipendenti pubblici e lavoratori privati, chi è iscritto ai Fondi INPS, e chi ha iniziato a versare contributi dal 1996 ed è assoggettato a sistema pensionistico contributivo. I lavoratori più anziani sono esclusi da questa misura. Quanto costa il riscatto? Soprattutto come si fa il versamento e qual è il trattamento fiscale? Vige il sistema contributivo con le rate contributive vigenti. La rivalutazione entra in gioco dal momento in cui si inoltra la domanda. Se si tratta di privati può vedersela il datore di lavoro dando ciò sotto forma di premi già spettanti al lavoratore. Non rientra nel reddito fiscalmente parlando.

Il versamento va fatto ai regimi fiscali di appartenenza in un massimo di 120 rate al mese con una somma non al di sotto dei 30 euro, oppure in una sola soluzione. Il tutto, va ribadito, senza applicare interessi. Non si può rateizzare laddove c’è immediata liquidazione di pensione diretta e indiretta, e quando i contributi sono legati all’accoglimento di una domanda di versamenti volontari. In ogni caso, il versamento è deducibile fiscalmente nel reddito totale.

La domanda si inoltra telematicamente nei portali di riferimento ai quali si accede mediante SPID, CIE o PIN Dispositivo per i residenti all’estero e senza documento di riconoscimento italiano. Quali passaggi fare? Occorre collegarsi al sito ufficiale dell’INPS, e digitare per prima l’opzione “Pensione e Previdenza”. Poi passare a quella inerente i “riscatti”. Da qui, cliccare sul Portale dei servizi per la gestione della posizione assicurativa, la quale conduce ancora una volta alla sezione Riscatti che tratta la materia in questione. Se non si riesce ci sono i contatti telefonici a disposizione. Gratuito per il fisso al numero 803 164, e in base al piano tariffario per mobile, al 06 164164.

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