Donare casa o soldi ai figli è possibile con la donazione indiretta senza spese, ma occhio ai dettagli

Le donazioni indirette costituiscono atti di liberalità assai convenienti per chi le sceglie. Ma occhio ai dettagli.

Le donazioni indirette si distinguono dalle donazioni dirette a livello di meccanismo, ma la finalità è la stessa. Ecco come funzionano e quali vantaggi pratici comportano.

donazione indiretta
Foto Adobe Stock

Le donazioni sono diffusissime nei rapporti tra privati, potendo coinvolgere un numero di beni potenzialmente infinito. Forse però non tutti sanno che le donazioni non sono tutte uguali per la legge. Esistono infatti delle particolari donazioni che prendono il nome di ‘donazioni indirette’, le quali si distinguono dalle ‘donazioni dirette’.

E’ importante capire cosa sono, alla luce degli innumerevoli casi quotidiani, in cui può assumere rilievo una donazione di questo tipo.

Ecco perché di seguito ci focalizzeremo sulle donazioni indirette, comprendendone meccanismo e vantaggi pratici. I dettagli.

Donazione: di che si tratta? Il concetto generale

Dal punto di vista tecnico, la donazione rappresenta il contratto con cui, per spirito di liberalità, una persona arricchisce gratuitamente l’altra – disponendo a suo favore di un suo diritto o assumendo verso la stessa un’obbligazione.

A fronte di ciò, il donatario non è obbligato a erogare alcuna controprestazione. Ecco perché nel diritto la donazione è definita “contratto a titolo gratuito”.

Ebbene, caratteristiche chiave di una donazione sono le seguenti:

  • una volta conclusa è di norma irrevocabile ad opera di una delle parti,
  • conseguentemente è essenziale è la forma del contratto, infatti deve essere conclusa sotto la supervisione del notaio per atto pubblico e alla presenza di due testimoni.

Peraltro l’assistenza del notaio in una donazione è cruciale perché egli è la figura professionalmente preparata, che potrà indicare le soluzioni giuridiche più idonee a impedire futuri eventuali contenziosi familiari, ma anche potrà evitare problemi di commerciabilità dei beni donati.

Attenzione però: le donazioni indirette sono differenti poiché, pur essendo atti che producono gli effetti economici propri della donazione, non sono donazioni sotto l’aspetto tecnico-giuridico.

Con questi atti si raggiunge il risultato di arricchire una persona senza sottoscrivere un vero e proprio atto di donazione. Non valgono, dunque, le norme in tema di forma della donazione, che impongono la stipula per atto pubblico alla presenza dei testimoni.

La differenza

Prima di vedere più da vicino alcuni aspetti chiave delle donazioni indirette, è opportuno distinguerle da quelle dirette. Ecco come fare:

  • le donazioni dirette sono quelle che mirano, in modo immediato, all’arricchimento del beneficiario (il cd. donatario). Pensiamo al caso classico del genitore che intesti la casa al figlio o che versi sul suo conto una sostanziosa somma di denaro.
  • le donazioni indirette hanno sì la stessa finalità dell’arricchimento, ma lo raggiungono in via mediata. Da qui il nome di ‘indirette’.

Faremo di seguito qualche esempio pratico, per sgomberare il campo da ogni possibile dubbio e comprendere che cos’è una donazione indiretta.

Casi di donazione indiretta

Ipotesi tipica è ad esempio quella di chi, invece che acquistare una casa per poi donarla al figlio, paga direttamente il venditore affinché gliela intesti.

In altre parole, il donante, invece che trasferire il prezzo per l’acquisto al donatario, lo paga direttamente al venditore. Appunto è la situazione del padre che paga la ditta costruttrice affinché intesti un’abitazione al figlio.

Altro caso diffuso è quello di chi, volendo donare un bene (ad es. una casa) a un’altra persona, invece che comprarlo e poi, con un secondo step, intestarlo al beneficiario della donazione, dà a quest’ultimo la somma per pagare il relativo prezzo al venditore. E’ in pratica la situazione del genitore che fa un bonifico sul conto corrente del figlio, per un importo in denaro pari alla cifra che serve ad acquistare la sua prima casa.

Si tratta di situazioni convenienti dal lato economico. Infatti nei casi appena menzionati, la donazione indiretta permette di conseguire comunque la donazione del bene a favore del donatario, ma con un unico atto giuridico e non con due distinti passaggi di proprietà, ovvero:

  • dal venditore al donante in prima battuta;
  • dal donante al donatario in seconda battuta.

Stando così le cose, specialmente in materia di abitazioni in vendita, il meccanismo della donazione indiretta consente un chiaro risparmio.

In verità i casi pratici di donazioni indirette sono davvero tanti e, tra essi, possiamo ancora accennare alla situazione di chi fa un prestito a qualcuno ma, alla data della scadenza del termine per il rimborso, opta per la rinuncia al credito stesso, di fatto abbuonando il pagamento al debitore (donazione indiretta).

Non solo. Anche la rinuncia alla quota di comproprietà di un bene al fine di incrementare la quota di uno degli altri comproprietari rappresenta un altro caso di donazione indiretta.

Due rilevanti vantaggi delle donazioni indirette

Alla luce di quanto abbiamo ricordato finora circa meccanismo ed applicazioni pratiche delle donazioni indirette, emerge che queste ultime convengono per due distinte ragioni:

  • non è obbligatorio l’atto pubblico notarile;
  • i costi a livello di tasse sono minori, posto che – come detto in precedenza – c’è un solo atto giuridico e non due.

Ecco perché è utile conoscere in sintesi il meccanismo delle donazioni indirette: esse, in un ampio ventaglio di situazioni pratiche, potranno essere assai convenienti rispetto alle donazioni dirette.

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