Donare casa ai figli, attenzione: pochi conoscono questi rischi, cosa bisogna sapere e perché fare attenzione.
La donazione di un immobile ai propri figli non è una pratica così rara, soprattutto perché considerata più vantaggiosa di altre procedure. In alcuni casi potrebbe davvero essere così, ma ci sono dei punti importanti da conoscere e tenere a mente per evitare problemi che potrebbero riguardare tanto il donatore quanto il beneficiario. La donazione, infatti, non è una manovra esente da rischi, come molti potrebbero erroneamente pensare: ecco, dunque, nel dettaglio, cosa occorre sapere.
Spesso e volentieri si pensa che donare casa ai figli, soprattutto in caso di debiti, possa essere una soluzione furba che risolve una serie di problemi non da poco. O, magari, si vuole semplicemente sostenere e aiutare un figlio in difficoltà rispetto ad altri. Quale che sia il caso, ci sono delle specifiche da tenere bene a mente o, il rischio, è quello di ritrovarsi ad affrontare situazioni per be più complesse.
Partiamo dal presupposto che la donazione ha un “limite temporale”, nel senso che diventa effettiva solo decorso un certo lasso di tempo. Per quale ragione? Per tutelare il beneficiario da eventuali debiti pregressi dei donatori. Di che tempi parliamo? Un anno per quanto riguarda la possibilità di pignoramento da parte del creditore, che potrebbe avvenire anche laddove la donazione sia ormai effettiva e, dunque, andrebbe a coinvolgere, in modo indiretto, il figlio beneficiario. E cinque anni per le azioni revocatorie delle donazioni compiute in malafede, ovvero, rifacendoci all’esempio di poc’anzi, laddove tale manovra sia stata fatta con l’intenzione di “sottrarsi” ai debiti.
Ancora, occorre tenere a mente che, per la stessa circostanza, se si hanno debiti con il fisco, per un valore superiore ai 50mila euro e non ci siano altri beni pignorabili, si potrebbe incorrere nel reato di sottrazione fraudolenta d’imposta. E, di conseguenza, l’immobile che è stato donato potrebbe essere pignorato.
Infine, un altro rischio da non sottovalutare è quello del problema eredità. Per legge, infatti, gli eredi legittimi hanno diritto ad una certa quota della stessa. E, laddove con la donazione questa quota venga lesa, essi possono intraprendere un’azione per “lesione della legittima”. Ciò può verificarsi entro 10 anni dalla successione o 20 dalla donazione.
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