Donare soldi ai figli non è semplice perché il Fisco controlla i nostri conti correnti e depositi vari. Ma c’è un modo per effettuare le donazioni senza illeciti.
I soldi ai figli si possono donare in due modi: in contanti oppure tramite mezzi tracciabili (assegno o bonifico bancario o postale). Queste due soluzioni comportano dei rischi e divieti previsti dalla legge. Oggi esaminiamo l’esigenza di un genitore di donare soldi ai figli, magari per bilanciare una donazione immobiliare fatta ad un altro figlio.
Per donare grosse somme di denaro ai figli è sempre indispensabile utilizzare sistemi tracciabili, ad esempio bonifico o assegno (bancario o postale). Inoltre, in questi casi è sempre necessario recarsi da un notaio e pagare l’imposta di successione. In effetti, se l’importo donato ai figli è inferiore a un milione di euro l’imposta sulle donazioni non si versa. Mentre, se la donazione supera un milione di euro è pari al 4%, quando si tratta di donazione tra ascendenti in linea retta. Inoltre, è molto importante non violare le quote di legittimità tra gli eredi.
Da fare attenzione alle quote di legittimità degli eredi che bisogna considerare anche in tutti i casi di donazione quando si ripartisce il proprio patrimonio.
In effetti, gli eredi legittimi hanno tempo fino a dieci anni dopo la morte del donatore, per impugnare la donazione se ritengono che le proprie quote di legittimità non corrispondano all’esatta ripartizione. In questi casi, è sempre bene informarsi dal notaio prima di procedere con la donazione di soldi ai figli.
Esistono dei limiti di legge che non permettono di donare soldi ai figli in contanti fino a 2.000 euro per il 2021. Inoltre, dal primo gennaio 2022 tale limite scende a 1.000 euro. Se si supera questo limite scatta l’accertamento del Fisco con sanzioni anche molto onerose.
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Esaminiamo il caso di un genitore che ha una ingente somma di denaro non dichiarato al Fisco (in nero) e non depositato sul conto corrente che vuole donare ai figli.
Ebbene, è molto rischioso effettuare un bonifico sul conto corrente dei figli o anche ricaricare la carta prepagata con ingente somme di denaro, con soldi in nero. In questi casi il denaro andrebbe consegnato al figlio in contanti, ma anche qui bisogna fare molta attenzione a come si spende. Ad esempio, bisogna fare attenzione alle spese dove è richiesto il codice fiscale (contratti di locazione, oppure acquisto casa o auto). Il Fisco è attento e in questi casi scatta il redditometro e bisogna giustificare le spese effettuate. Diventa difficile giustificare le spese se non si hanno redditi di base che permettono di affrontarle.
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