Un titolo che ha vissuto un inizio anno turbolento, una caduta improvvisa e ora sembra in bilico su un crinale tecnico fondamentale. Ma non è solo questione di grafici e resistenze: in gioco ci sono anche un dividendo generoso e una valutazione che lascia spazio a un possibile rimbalzo.
E mentre gli indicatori provano a lanciare segnali, cresce la curiosità degli investitori su dove potrà andare Azimut nei prossimi mesi.
Hai presente quella sensazione quando guardi il grafico di un titolo e pensi: “Qui sta per succedere qualcosa”? È un po’ quello che molti stanno provando osservando Azimut, che dopo essere partita a 24,12 euro a inizio anno ha toccato i 27,11, per poi cadere a picco fino a 19,285 euro. Ora è ferma intorno ai 22,09/21,90 euro. Una posizione che, a prima vista, potrebbe sembrare neutra. Ma a ben guardare, c’è molto di più.
Azimut non è un titolo qualunque. È una società che da anni attira investitori con una politica di dividendi generosa, ma anche con movimenti di prezzo che non lasciano indifferenti. E oggi, tutto si gioca intorno a due fattori: uno tecnico e uno fondamentale. Chi segue da vicino il comportamento del titolo lo sa: certi livelli, quando vengono toccati o testati più volte, iniziano a raccontare qualcosa. Non sempre è facile interpretare i segnali, ma quando si allineano dati tecnici e prospettive economiche, vale la pena fare attenzione.
Quando un’azione si muove nei pressi della media mobile a 200 settimane, spesso sta vivendo un momento cruciale. Questo livello, infatti, rappresenta un punto di equilibrio tra passato e futuro. Nel caso di Azimut, il prezzo attuale è proprio in quella fascia, e il fatto che ci sia anche un Alligator trimestrale orientato al rialzo aggiunge un ulteriore spunto di riflessione.
Gli indicatori suggeriscono che potrebbe esserci una fase positiva all’orizzonte, ma c’è da superare un primo ostacolo importante: la resistenza a 22,97 euro. Solo oltre quel livello si potrebbe iniziare a parlare di un’inversione vera. Se invece il titolo fallisce il tentativo, il rischio è tornare verso il supporto a 19,285 euro. In questi casi, la pazienza e la capacità di osservare il mercato con freddezza possono fare la differenza.
Sul fronte fondamentale, Azimut ha appena annunciato un dividendo di 1,75 euro per azione, che corrisponde a un rendimento dell’8% rispetto ai prezzi attuali. Un dato che non passa inosservato, soprattutto in un contesto in cui la ricerca di rendimento sicuro è sempre più difficile.
Non solo: secondo gli analisti raccolti da Marketscreener, il prezzo obiettivo medio è 26,63 euro, con un upside del 20,5%. Un’indicazione che, se confermata, potrebbe tradursi in un’interessante occasione di ingresso per chi ha un orizzonte di medio periodo. Inoltre, la solidità della gestione e l’attenzione costante al ritorno per gli azionisti rappresentano elementi che molti investitori considerano fondamentali nella scelta del portafoglio.
E allora, cosa farà Azimut? Riuscirà a spezzare l’indecisione e a imboccare la strada del rialzo?
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