Crollano i mercati, ma qualcuno sorride: ecco perché c’è chi parla di occasioni irripetibili a Piazza Affari. In mezzo alla tempesta, tra titoli che scivolano e notizie che spaventano, c’è chi inizia a puntare il dito su qualcosa di molto interessante.
Le cifre parlano chiaro: rendimenti a doppia cifra, crolli di prezzo verticali e un appuntamento a maggio che molti segnano già in agenda. Ma è davvero tutto così semplice? O c’è dietro una storia che vale la pena di ascoltare? Una cosa è certa: non è il solito racconto da bar.
C’è sempre un momento in cui qualcosa cambia. A volte accade in silenzio, altre volte il rumore è forte, come quello che hanno fatto i mercati con i recenti cali a due cifre. E quando tutto sembra vacillare, spunta chi guarda oltre la superficie. Marco, per esempio, uno che di finanza se n’è fatto una passione vera. Non parliamo di chi gioca in borsa per noia, ma di chi ci mette studio, grafici, riviste di settore e un pizzico di istinto. Uno che, come molti altri, ha visto il -20%, e ha capito che fra ieri ed oggi forse non era solo una brutta giornata. Era un campanello. E così ha tirato fuori il taccuino, quello dove segna i titoli interessanti, le previsioni, le resistenze, e si è messo a rileggere le analisi. È lì che iniziano ad emergere delle storie diverse, che parlano di azioni sottovalutate, dividendi importanti, e di un potenziale che forse è solo sepolto sotto il peso delle cattive notizie.
Ecco allora che entra in scena una lista ristretta, selezionata, che ha qualcosa in comune: sono titoli italiani, seguiti da analisti seri e banche di affari, con numeri che fanno drizzare le antenne. Non solo per il rendimento che offrono, ma per quanto oggi costano rispetto a quanto potrebbero valere domani. Ma attenzione: sottovalutato non è sinonimo di sicuro guadagno. C’è di mezzo l’incertezza, il rumore di fondo dei dazi, e una volatilità che non perdona. Eppure, per chi sa leggere tra le righe, forse qualcosa bolle davvero in pentola.
In momenti come questi, il valore percepito di un’azione può distanziarsi molto da quello reale. È un po’ come trovare un appartamento in centro svenduto perché fuori piove da giorni: il meteo passerà, ma l’occasione resta. Così accade oggi a Piazza Affari, dove alcuni titoli sono finiti sotto la lente per i loro cali marcati e i dividendi generosi in arrivo. Ma attenzione a non leggere questi segnali come una garanzia. Quando un’azione è sottovalutata, non significa che salirà subito o che non possa scendere ancora. Significa solo che, secondo stime e modelli, vale più di quanto oggi il mercato le riconosca.
Prendiamo Banca IFIS, che naviga intorno ai 19 euro, ma con un obiettivo medio degli analisti a 24,51. I grafici parlano di un supporto solido sui 18, mentre la prima vera resistenza importante si trova proprio in zona 21-22 euro. Poi c’è Saipem, che divide gli investitori: oggi a 1,71 euro, ma con un target vicino ai 3,2 euro. Qui i supporti di breve sono visibili poco sopra 1,60, mentre a medio termine l’area calda è 2,50. Intesa Sanpaolo, invece, è più stabile: supporto a 3,80 e resistenza a 4,30, con un obiettivo ambizioso a 5,08 euro. Chi guarda a BPER nota i suoi 5,88 euro attuali e un target di oltre 8 euro: tecnicamente supporti a 5,70, mentre sopra 6,30 il titolo potrebbe prendere fiato. Infine Banco BPM, oggi a 8,03 euro, con supporti a 7,80 e resistenze intorno ai 8,60. Il target medio è a un passo dai 10 euro.
Tutti questi titoli hanno un denominatore comune: sono sottovalutati rispetto ai loro fair value calcolati dagli analisti come riportato dal sito Marketscreener, ma devono fare i conti con un contesto che li ha messi in ombra. Le tensioni internazionali, i timori sui tassi e i dazi hanno influito più dei fondamentali. Ma cosa accade quando il rumore si attenua e si torna a guardare i numeri veri?
Nel mondo degli investimenti, non sempre ciò che brilla è oro, ma nemmeno ciò che è coperto di polvere va ignorato. È qui che si gioca la partita dei prossimi mesi, tra chi sa aspettare e chi scappa al primo segnale. La forchetta tra prezzo attuale e valore stimato può essere un’opportunità, ma anche un rischio. Se gli analisti indicano un target, è sulla base di modelli che possono cambiare. Tuttavia, più il mercato si discosta da quelle stime, più ci si interroga sul perché.
Per alcuni investitori, i titoli che staccheranno dividendi il 19 maggio rappresentano una possibilità concreta di entrare con un ritorno già previsto. Ma c’è di più: questi dividendi a due cifre raccontano anche di aziende che, almeno nei bilanci, continuano a generare valore. E se il mercato ha punito eccessivamente questi nomi per via dell’umore globale, allora ci si potrebbe trovare davanti a una distorsione.
Attenzione, Marco negli anni ha imprato di fidarsi dei numeri, ma anche a tenere sempre gli occhi aperti. Ogni supporto e ogni resistenza che ha segnato è un punto di osservazione, non una certezza. Cme del resto, anche le raccomandazioni degli analisti.
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