Prima di avviare un’attività ci sono numerose domande e incertezze, ad esempio, per una ditta individuale c’è necessariamente bisogno di una partita IVA? Ecco la risposta a questo dubbio e tutto ciò che c’è da sapere in merito.
Avviare un’attività è un processo molto lungo e complesso che, spesso, lascia numerosi dubbi e incertezze nei futuri imprenditori. Una delle attività imprenditoriali più facili da avviare in Italia, senza dubbio, è la ditta individuale che prevede costi di apertura e gestione molto contenuti rispetto ad altre forme che richiedono somme più cospicue.
Nell’ambito di una ditta individuale tutte le decisioni ricadono esclusivamente sulla figura dell’imprenditore che non dovrà condividere le responsabilità con nessuno. In merito, sono molti gli aspiranti titolari che si chiedono se sia possibile o meno avviare un’attività del genere senza partita IVA.
Ecco la risposta a questo comprensibile dubbio e tutte le informazioni necessarie a riguardo.
Avviare una ditta individuale: la partita IVA è necessaria? Ecco la risposta
Secondo una delle definizioni più condivise, la partita IVA consiste in una sequenza di 11 numeri che identifica un soggetto che esercita un’attività ai fini dell’imposizione fiscale indiretta. Essa, in Italia, è rilasciata dall’Agenzia delle Entrate. Tale regime sottopone il titolare a tutta una serie di costi da affrontare al fine di regolarizzare il pagamento dei propri contributi fiscali.
Hanno l’obbligo di detenere una partita IVA tutti i lavoratori autonomi che abbiano un’entrata annua superiore ai 5000 euro lordi, i liberi professionisti e i titolari d’impresa. Data la semplicità che contraddistingue l’avvio di una ditta individuale, ad esempio, sono molti i futuri imprenditori che si chiedono se sia necessaria o meno la sua apertura per questo genere di attività.
La risposta è, ovviamente affermativa: per avviare una ditta individuale, come qualsiasi altro genere di attività imprenditoriale, è necessaria l’apertura di una partita IVA, senza non si potrebbe proseguire. Tale obbligo ha sicuramente dei vantaggi, ma anche degli svantaggi a cui il titolare è sottoposto.
I pro e i contro: una lista dettagliata
L’obbligo all’apertura di una partita IVA all’avvio di una ditta individuale ha numerosi vantaggi ma anche svantaggi di cui l’imprenditore dovrà farsi carico. Sicuramente, uno degli svantaggi più grandi è dovuto all’illimitata responsabilità che versa nei confronti del titolare e che non potrà condividere con nessuno.
Ad esempio, in caso di insolvenza, l’imprenditore sarà tenuto a rispondere ai creditori anche attraverso l’utilizzo del proprio patrimonio personale che, dunque, sarà aggredibile. Allo stesso modo, per tale ragione, le possibilità di accedere a finanziamenti o di attrarre capitali saranno molto basse: ciò è dovuto alla natura stessa individuale dell’attività.
Allo stesso modo, inoltre, sarà difficile ottenere prestiti presso le banche o i principali istituti di credito, specie quando questi sono di ingente importo.
Tra i vantaggi, sicuramente, vi sono i bassi costi di apertura e gestione a cui far fronte. Inoltre, degna di nota è anche la facilità che caratterizza il regime in questione.