Come i disoccupati possono coprire gli ultimi anni prima della pensione se si è senza lavoro: soluzioni e dettagli al riguardo
Sono tanti e diversi i temi inerenti l’economia, con tanti spunti ed argomenti di interesse che destano attenzione e curiosità, come nel caso dei disoccupati che restano senza lavoro e a cui magari mancano pochi anni alla pensione, dai 2 ai 5: come possono coprire tale periodo vedendo riconosciuti contributi a fini pensionistici? Alcune soluzioni e dettagli al riguardo.
Qualora si resti disoccupato quando mancano 2-5 anni alla pensione, quali soluzioni si potrebbero prendere dunque in considerazione? A parlarne nel proprio approfondimento è Businessonline.it, che fa cenno ad alcune opzioni, ma andiamo per gradi.
Va detto, per quanto riguarda la situazione lavoro in Italia, che il quadro generale sta piangiamo migliorando, dopo la grave crisi che ha avuto luogo in relazione alla pandemia e al Covid-19. Un periodo lungo e complicato che ha portato moltissime persone a vivere tante difficoltà.
Si potrebbero fare tanti casi esempio, ma si pensi a chi magari era vicino alla pensione e pronto al riposo dopo anni e anni di lavoro, e magari ha perso il lavoro, finendo per trovarsi nella situazione complessa di lavora da sempre ma che allo stesso tempo non può ancora accedere alla pensione.
Vi sono dunque in tali casi alcune opzioni da considerare, come spiega nel proprio approfondimento Businessonline.it, qualora si resti senza lavoro e manchino dai 2 a i 5 anni ai fini del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, ovvero 67 anni e almeno 20 di contributi.
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Disoccupati a pochi anni dalla pensione: Ape Social, come funziona e in quali casi
Una delle soluzioni da prendere in considerazione per i disoccupati, qualora si resti senza lavoro e manchino quattro anni al raggiungimento dei normali requisiti richiesti per accedere alla pensione, è l‘Ape social. Come spiega Businessonline.it, tale sistema ha un funzionamento quale scivolo di accompagnamento verso la pensione e soltanto per quelle categorie che sono definite svantaggiate.
Tra questi, si legge e viene spiegato, anche coloro che restano involontariamente senza lavoro, ovvero per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o la risoluzione consensuale.
Viene precisato che riguardano chi ha raggiunto 63 anni e almeno trenta per quel che concerne i contributi, e che abbia esaurito da almeno tre mesi tutti i sussidi di disoccupazione.
Questi, alcuni dettagli circa l’Ape Social. Coloro che si trovassero nella situazione sopra descritta e che ne rispettassero tutti i requisiti e le condizioni da approfondire, potrebbero avere un importo massimo di euro 1500 a seconda dei casi, per dodici mesi all’anno e sino al raggiungimento dei requisiti per potere avere accesso alla pensione di vecchiaia, 67 anni e 20 di contributi.
Businessonline.it sottolinea che l’ape social decorre sin dal 1° giorno del mese seguente la presentazione della domanda per averne accesso e viene erogata ciascun mese per 12 mensilità l’anno sino a quando non si arriva alla pensione di vecchiaia.
Disoccupati a pochi anni dalla pensione: richiesta Naspi, indennità di disoccupazione
Nell’approfondimento di Businessonline.it si menziona anche la Naspi, l’indennità di disoccupazione, nel caso in cui, si legge, si sia disoccupati e manchino 2 anni per maturare i requisiti per la pensione.
La durata della Naspi è di 24 mesi, e dunque se si deve andare in pensione a 67 anni e a 65 ci si ritrovi disoccupati, dunque questa soluzione funziona in qualità di scivolo di accompagnamento alla pensione finale, e inoltre dà un contributo per quanto riguarda il calcolo della pensione finale. Non tutti sanno infatti forse che nel corso del periodo di Naspi, alla persona che la percepisce sono riconosciuti contributi figurativi utili ai fini della misura della pensione finale che poi avrà.
Anche in questo caso, tutti gli aspetti, i requisiti, le condizioni e i particolari vanno approfonditi nel dettaglio.
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Disoccupazione a pochi anni dalla pensione, l’Isopensione
Nel caso in cui si resti senza lavoro e manchino alcuni anni al raggiungimento della pensione, un’altra soluzione che viene considerata da Businessonline.it riguarda l’Isopensione, un altro scivolo di accompagnamento verso la pensione che viene impiegato così da consentire alle aziende di anticipare l’uscita dei lavoratori in esubero con definizioni di piani di turn over, per poter far accedere i giovani al mondo lavorativo.
Al fine di evitare che i lavoratori si ritrovino nella condizione di disoccupazione quando manca poco alla pensi0ne, le aziende possono optare per l’Isopensione, che consente una uscita anticipata fino a 7 anni ai lavoratori di aziende che hanno un numero maggiore, si legge, di quindici dipendenti, mediante accordi sindacali, e pagando al lavoratore tanto un assegno di accompagnamento alla pensione che contributi a INPS per permettere al lavorare una posizione contributiva regolare rispetto alla pensione.
Per quel che riguarda gli importi, questi sono pari al trattamento pensionistico cui avrebbe accesso il lavoratore al momento del pensionamento e termina non appena questi maturi i normali requisiti per l’accesso alla pensione.
Questi, alcuni dettagli riguardo tali opzioni; ad ogni modo ed al di là di tutto, è opportuno ed importante che ciascuno si informi, approfondisca questi ed altri temi, dettagli, requisiti e condizioni, anche mediante un confronto con esperti del campo e professionisti del settore, sul funzionamento tanto in generane quanto nello specifico della propria eventuale situazione.