Quando il telefono in casa non serve più si pensa ad inviare la disdetta telefonica, ma quanto costa? È gratuita? Verifichiamolo.
La linea telefonica fissa in casa, considerata in tempi passati come un bene di lusso, adesso se non fosse per la fibra e la linea Adsl, molti farebbero a meno. Infatti, sono in forte aumento le disdette telefoniche, in quanto i gestori dei telefoni cellulari, offrono chiamate gratis e in alcuni pacchetti le chiamate sono illimitate. Ormai, le chiamate che arrivano dal fisso, sono per lo più da call center che cercano di attivare servizi non voluti. Ma come effettuare la disdetta telefonica?
Disdetta telefonica: è gratuita o bisogna pagare una penale? Attenzione non tutto è scontato
Quando si decide di inviare la disdetta telefonica al proprio operatore, la prima cosa da fare è recuperare il contratto firmato e controllare le “condizioni generali del contratto”. Nelle condizioni sono indicate i tempi di preavviso, l’obbligo da rispettare ed eventuale penale da pagare. Poiché si tratto di un contratto vero e proprio, di norma la disdetta si deve effettuare entro un periodo di tempo ben preciso, altrimenti scatta il rinnovo automatico per un altro anno.
La questione è stata affrontata anche dalla Cassazione, la quale precisa che la disdetta per iscritto ha valore se la comunicazione nel termine stabilito al destinatario.
La disdetta deve essere inviata per iscritto tramite raccomandata con avviso di ricevimento o posta elettronica certificata. I vari gestori sui loro portali di solito prevedono dei moduli prestampati da compilare e inviare. In linea generale la disdetta deve contenere le seguenti informazioni:
a) le generalità dell’intestatario dell’utenza, compreso copia del codice fiscale;
b) i dati del gestore telefonico oggetto di disdetta;
c) i recapiti per contatti: indirizzo, numero telefonico e indirizzo di posta elettronica;
d) il numero di telefono per cui si chiede la disdetta e il numero del contratto;
e) inserire la data in cui si elabora la disdetta e firmare in calce.
La disdetta telefonica è supportata dalla legge n. 40 del 2 aprile 2007, chiamata anche la legge Bersani.
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Quanto costa disdire il telefono fisso a casa?
Come già menzionato sopra, la disdetta telefonica è prevista nei contratti di utenza stipulati, purtroppo, ci sono solo alcuni casi in cui la disdetta non si paga. Nello specifico, sono:
a) diritto di recesso nei primi quattordici giorni dalla data di sottoscrizione del contratto;
b) se c’è un disservizio ed è responsabile il gestore;
c) quando si rifiuta una modifica contrattuale imposta dal gestore telefonico in modo unilaterale e il cliente decide di recedere da massimo un mese dalle modifiche apportate al contratto.
In tutti gli altri casi per la disattivazione del telefono fisso si deve pagare.
Elenco dei principali gestori e costi di disattivazione
Tim prevede un costo di 49 euro nel caso di disattivazione del telefono fisso e un costo di 35 euro se si passa ad un altro operatore.
Vodafone prevede un contratto di permanenza di minimo ventiquattro mesi. Se si recede anticipatamente bisogna pagare in un’unica soluzione le rate anticipate e bisogna restituire il telefono in dotazione. Inoltre, se il telefono in dotazione non è restituito, bisogna versare un costo di 30 euro. Infine, è previsto un costo di disattivazione di 19 euro nel caso di migrazione ad altro operatore o in caso di cessazione.
WindTre prevede un costo in addebito in bolletta che è commisurato ai costi sostenuti per la disattivazione. Sul sito del gestore si può scaricare il modulo e verificare le condizioni contrattuali.
Fastweb prevede un costo fisso che di circa 27,95 o 30,95 euro, gli importi includono l’IVA.
Se si decide di inviare disdetta è opportuno collegarsi al sito del gestore di appartenenza, scaricare il modulo, controllare i costi di addebito e inviare all’indirizzo indicato.