Disabilità e problemi di salute: arrivano contributo INPS e indennità di accompagnamento ma attenzione alle differenze

Analizzare il tema della disabilità non è semplice, specie quando si trattano grossi problemi di salute e innovazioni come il contributo INPS e l’indennità. Cosa devono aspettarsi i cittadini?

Continui cambiamenti sul fronte economico-fiscale, senza dimenticare aggiornamenti anche sulla materia della disabilità. Argomento non sempre facile da gestire, ma che in termini pratici è meglio analizzarlo seguendo uno schema o un esempio ben preciso, specie dopo le ultimissime novità. Per prima cosa non bisogna confondere due misure, entrambe valide, ma hanno delle differenze molto importanti che non vanno sottovalutate.

focus logo disabilità e sfondo con mano su banconote euro
Disabilità e problemi di salute: arrivano contributo INPS e indennità di accompagnamento ma attenzione alle differenze- Trading.it

Seguendo l’ordine corretto del procedimento che prevede: analisi e studio dei requisiti, finalità da perseguire, erogazione, e modalità di percezione di quest’ultima, sono punti cardine che contraddistinguono sia il contributo INPS che l’indennità, ma che al tempo stesso, differenziano i due istituti. Ci sono gli stessi elementi, ma in versioni differenti per intenderci. Quindi, seppur si assomigliano, non bisogna considerarli simili, perché non sono uguali.

Entrambi provenienti dall’INPS, sono protagonisti di grossi cambiamenti che ne accentuano le particolarità. Di certo, la ratio che li determina, è la stessa. Si sta parlando della ragione che ne fa conseguire la loro richiesta. I due istituti servono per tutelare le fragilità sociali, specificatamente a quelle categorie protette, come i disabili, e le famiglie che ne hanno almeno uno. Su questa scia se ne riconoscono le maggiori differenze.

Contributo INPS e indennità, come la disabilità viene gestita diversamente

Dop aver ribadito che contributo INPS e indennità abbiano gli stessi elementi, ma che concretamente sono due istituti diversi, è necessario legare la questione al tema della disabilità. Ci sono tante patologie nel mondo, molte di queste difficili da gestire, sia per la persona che la vive nel quotidiano, che per la sua famiglia. Così, il Welfare State dedito al benessere prova a risolvere così.

anziani che parlano
Contributo INPS e indennità, come la disabilità viene gestita diversamente- Trading.it

Per quanto concerne il contributo c’è predisposta una somma destinata ad aiutare le famiglie con figli disabili, specie per i genitori disoccupati o con un solo reddito. Alleviare le difficoltà economiche è quindi una delle ragioni che lo regge. Per ottenerlo bisogna che il genitore che lo richiede sia disoccupato o ci sia un solo reddito. Il figlio a carico deve avere la certificazione della disabilità secondo Legge n. 104 del 1992. 

Anche l’ISEE deve rispettare una soglia, deve essere entro i 3 mila euro, e l’importo da percepire varia dal numero dei figli e dalla situazione economica specifica. Ecco perché serve la fotografia reddituale. Esso può giungere al massimo di 500 euro mensili. È un istituto cumulabile con altre forme di sostegno, ma è abbastanza legato alla condizione lavorativa del genitore.

Mentre per l’indennità di accompagnamento si ha a che fare con una prestazione destinata a soggetti con invalidità totale che hanno bisogno di assistenza continua nel quotidiano. Ergo, non sono autonomi in nessun modo. Quindi, questa misura è pensata per chi non è autosufficiente, e ciò lo si determina con una certificazione di disabilità totale al 100%.

Non ci sono limiti di reddito. C’è l’esenzione dell’IRPEF, e l’indennità è corrisposta per 12 mesi con un valore di 527,16 euro.  Può essere sospesa dopo 29 giorni se c’è il ricovero in strutture pubbliche o convenzionate, a meno che non sia necessaria assistenza aggiuntiva. Quali sono le conclusioni e le novità?

Conclusioni, quali sono le maggiori conseguenze? Cumulabilità e incompatibilità dell’indennità

Si può affermare che se il contributo INPS si concentra su famiglie sia con disabilità che con problemi economici, l’indennità è destinata solo a chi disabilità al 100%. Entrambe sono funzionali al miglioramento della qualità di vita, ma date le diverse condizioni, la modalità di erogazione non è la stessa, e ci sono importanti differenze che ricadono proprio nella cumulabilità e nell’incompatibilità.

anziano che piange
Conclusioni, quali sono le maggiori conseguenze? Cumulabilità e incompatibilità dell’indennità- Trading.it

L’indennità è cumulabile con l’attività lavorativa, sia dipendente che autonoma, poiché questa condizione non influenza l’erogazione della misura. La questione è determinata dal fatto che non ci sono limiti di reddito. È anche vero che però non si tratta di un beneficio “illimitato”, infatti ci sono delle importanti incompatibilità che non vanno dimenticate e che potrebbero causare gravi conseguenze.

Non può sussistere nello stesso momento ad un ricovero in istituti di degenza gratuiti, salvo nel caso in cui si tratti di un periodo parziale, cioè temporaneo. Anche nel caso in cui ci siano altre invalidità. Ad esempio quelle per sordomuti, ciechi, invalidi di guerra o a causa del lavoro. Se ne sussiste almeno una, non ci può essere anche quella di accompagnamento. In sostanza, si può scegliere solo un trattamento, quello che risulta più favorevole. Esclusione dell’indennità anche laddove si percepiscano pensioni di inabilità civile, o pensioni dirette o ancora indirette.

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