Buone notizie per i dipendenti pubblici, confermati i contributi dal Ministero. Tra questi c’è anche un super bonus da 13mila euro.
Solo di recente il Ministero ha deciso riepilogare e aggiornare la lista dei sostegni economici da destinare ai dipendenti pubblici, che siano essi in servizio oppure in pensione. Nel primo caso parliamo di chi appartenga al personale in servizio all’atto dell’inoltro della domanda per ottenere i contributi – da escludere in questo caso i dipendenti sospesi – mentre nel secondo rientrano sia i pensionati sia chi è stato trasferito in un’altra amministrazione – compresi i ‘transitati’ per motivi disciplinari.
Come i diretti interessati ben sapranno, per quanto riguarda alcuni bonus, è prevista l’estensione diretta ai famigliari ovvero il coniuge, i figli e chiunque appartenga al nucleo a carico del dipendente. Una dichiarazione anagrafica ex Legge 76/2006 invece sarà richiesta al lavoratore solamente se coinvolto in una convivenza more uxorio. Gli importi per chi è in servizio vanno da milleduecento a ottomila euro mentre per i ‘cessati’ partono da seicento e possono arrivare fino a tredicimila euro.
Bonus Polizia di Stato, gli importi per i dipendenti in servizio e non
A poter presentare una domanda per ottenere i bonus messi a disposizione del Ministero dell’Interno – in totale sono diciassette – sono i dipendenti della Polizia di Stato, che siano in servizio o cessati dallo stesso. Tali contributi andranno estesi poi, in alcuni casi, al nucleo famigliare secondo le indicazioni fornite all’interno del regolamento. Ovviamente alle due categorie sono destinati sostegni economici differenti, nella lista aggiornata di recente ne vengono specificati tutti i dettagli, importi compresi.
Ad esempio, per quanto riguarda il primo gruppo di lavoratori, potranno accedere a un contributo minimo di milleduecento euro, se dovesse verificarsi il decesso del coniuge o del figlio fiscalmente a carico, e uno massimo di ottomila euro – per il cinquanta percento della spesa documentate – se il richiedente dovesse riversare in “difficoltà economiche derivanti da danni accertati, subiti in conseguenza di atti di ritorsione connessi all’attività di servizio del dipendente”.
Il secondo gruppo invece avrà diritto a un bonus di seicento euro se dovesse avvenire il decesso del dipendente stesso (e quindi sarà erogato ai famigliari), del coniuge o dei figli fiscalmente a carico. Previsto un rimborso di tredicimila euro – per una spesa minima di duemilacinquecento euro e per un massimo del venticinque percento dei costi – per “difficoltà economiche derivanti da spese straordinarie determinate da motivi di salute del dipendente o di un suo familiare, sostenute nel biennio precedente”.