Arrivano 35 anni di contributi, la notizia rende felici migliaia di italiani: i dettagli della novità più succulenta dell’anno
Sebbene quando si inizia a lavorare ci si concentri soprattutto sulle possibilità di carriera che si hanno di fronte a sé, concentrandosi quindi meno sullo stipendio e sulle finalità pensionistiche del lavoro com’è giusto che sia, man mano che l’età sale si inizia ad intravedere il tanto atteso traguardo della pensione. Dopo tanti anni dedicati al lavoro, infatti, poter rimanere a casa a godersi la famiglia e i propri hobby è un sogno condiviso da molti: oggi parliamo della possibilità di vedersi riconosciuti 35 anni di contributi.
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(trading.it / canva)
Nel 2024, la Corte Costituzionale con la sentenza 4 dell’11 gennaio ha riconosciuto ai dipendenti pubblici 34 anni di arretrati: a distanza di un anno da quella pronuncia, che ha fatto sognare migliaia di lavoratori, ecco quali sono le novità in merito.
35 anni di contributi per i dipendenti pubblici: i dettagli
L’ultimo contratto stipulato prima della privatizzazione del rapporto di lavoro, che risale al 1990, ha ribadito il blocco dell’anzianità per i dipendenti pubblici. Dall’altro lato, però, ha riconosciuto la maggiorazione della Retribuzione Individuale di Anzianità per tutti quei dipendenti che, entro il 31 dicembre 1990, avevano maturato un’anzianità. Tale maggiorazione, di fatto, non è mai stata adeguatamente applicata per chi ha maturato un’anzianità dopo il 31 dicembre 1990: da quell’anno a oggi, i dipendenti pubblici che ano lamentato di non sapere quanto gli spetti sono migliaia.
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La Corte Costituzionale, quindi, ha riaperto il vaso di Pandora ed ha stabilito che i dipendenti pubblici hanno diritto a vedersi riconosciuti tutti gli importi arretrati: si parla, in media, di più di 8mila euro pro capite. Se questo è già un buon punto di partenza, anche i sindacati stanno facendo il loro in merito e si sono mobilitati nell’assistenza ai dipendenti pubblici per quanto riguarda la richiesta del ricalcolo degli stipendi e del versamento degli arretrati.
Per quanto riguarda le Agenzie Fiscali e i Ministeri si parla di circa 200mila dipendenti coinvolti, con un costo totale stimato a più di 3 miliardi di euro. Non si esclude, però, che le amministrazioni pubbliche facciano resistenza al versamento degli arretrati e che rendano quindi la procedura lunga e complessa. I tempi potrebbero quindi essere molto dilatati: chi si trova coinvolto dovrà mettersi l’anima in pace.