Manca la serenità economica ai dipendenti proprio perché non c’è garanzia di stabilità. Ad alcuni dipendenti accreditano i soldi extra, ma l’attesa sarà più che dura.
Che sia necessario un aumento degli stipendi al fronte del carovita non è un mistero, ma non tutti possono dormire sonni sereni se non vengono pagati con puntualità o queste “novità proficue” arrivano dopo tanto tempo. C’è qualcosa che cozza tra aspettative e normativa, perché si sta davvero raggiungendo il baratro di un sistema che va sempre più a morire.
L’aumento continuo e costante del livello dei prezzi a causa dell’inflazione è uno dei peggiori guai di questa fase storica. Complice una depressione economica che ricade nella stagnazione più pericolosa: l’economia italiana è bloccata. Tanto sul fronte interno che su quello Internazionale, non c’è margine di ripresa. Con questo si aggiunge un danno ancora più preoccupante, quello che vede un vero e proprio deterioramento della qualità di vita.
Cosa devono fare i dipendenti? Si vedono soldi extra in busta paga data la scelta che gli si accreditano tutti in una volta, ma a quale prezzo? Anche perché l’aumento in questione potrebbe davvero non soddisfare le aspettative. Se si sta per tanto tempo senza stipendio, e a questa categoria accade, l’aumento futuro, non dovrà sanare delle situazioni di penuria?
L’attesa è più salata della vincita, anche perché si parla, ma non si conferma, che questi aumenti potrebbero ricadere sia ad aprile che durante i mesi estivi. È pura utopia o c’è decisamente qualcosa che cozza tra possibilità e aspettative? Le esigenze dei cittadini sono chiare: vogliono stabilità economica! L’incremento in questione rientra nell’ambito dell’indennità vacanza contrattuale, siglato IVC, un meccanismo che entra in gioco dopo l’assenza del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.
Cos’è l’indennità vacanza contrattuale? Si parla di uno strumento che serve proprio per mitigare la perdita di potere d’acquisto nel momento in cui si attende il rinnovo contrattuale. Nel periodo che va dal 2025 al 2027 non ci sarà questa possibilità se nel 2024 non è stato rinnovato, così l’IVC entra in vigore quando ci sarà un primo aumento. L’incremento in questione è attestato allo 0,6%. Ma i lavoratori saranno pienamente soddisfatti della decisione?
Ecco che bisogna analizzare a fondo la tabella che viene allegata alla questione, quella che contiene gli stipendi già esistenti nel dicembre 2024. Potrebbe trattarsi di una sorta di adeguamento provvisorio davanti il triennio 2025-2027. Appunto, se il contratto 2025-2027 venisse rinnovato dopo l’entrata in gioco dell’IVC, si potrebbe parlare di conguaglio degli importi già erogati. Di conseguenza, l’incremento dello 0,6% verrebbe integrato con degli adeguamenti nel nuovo accordo.
La precarietà è un tasto dolente in Italia, anche perché molti di questi non lo sono per colpa loro, ma principalmente a causa di un sistema che non valorizza la qualità della persona. Si tratta di un meccanismo che premia chi spende di più in corsi di aggiornamento che nella praticità non hanno alcuna utilità, ma come si fa ad accrescere le proprie possibilità se si parte da zero? È un sistema pericoloso per la psiche umana, e anche per il futuro.
Si conferma poi che a partire da mese di luglio 2025, ci sarà un altro incremento per quanto concerne l’indennità vacanza contrattuale, e le categorie prescelte sono proprio loro. Le più precarie sul fronte nazionale, perché negli altri Paesi non vivono mica così. Si sta parlando dei docenti e del personale ATA. Dal momento in cui ci sarà mancato rinnovo del contratto 2025-2027, l’incremento lo si attesta all’1%.
Cosa dicono le tabelle? Per i docenti di infanzia e primaria in un range che va dalla fascia più bassa alla maggiore di anzianità, ci sono i seguenti aumenti: 10,55; 11,67; 12,64; 13,60; 14,55; 15,27. Per i docenti della scuola secondaria di primo grado: 11,42; 12,72; 13,85; 14,97; 16,09. Ancora per docenti di secondaria di secondo grado: 11,42; 13,05; 14,28; 15,87, 16,92 e 17,75. Ultimi, gli insegnanti diplomati della secondaria di secondo grado: 10,55; 11,67; 12,65; 14,08; 15,75.
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