L’Agenzia delle Entrate ha offerto chiarimenti in merito alla detrazione interessi passivi sui mutui, da inserire nel modello 730.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida in cui spiega in che modo inserire le detrazioni interessi passivi sui mutui all’interno della dichiarazione dei redditi. Inoltre, ha offerto chiarimenti in merito a 4 specifici casi: due o più comunicazioni per lo stesso contratto di mutuo, valore degli interessi inferiore rispetto a quelli comunicati dalla banca, assenza di un’abitazione principale, surroga o modifica del contratto di mutuo.
Il contribuente che ha un contratto di mutuo stipulato per l’acquisto di un immobile, può detrarre l’imposta lorda che corrisponde al 19% degli interessi passivi. La legge ammette che egli abbia la possibilità di portare a detrazione anche gli oneri accessori e le quote di rivalutazione del mutuo stipulato, entro il limite massimo di €4.000 l’anno.
Se il mutuo è intestato a due o più persone la detrazione deve essere distribuita in base alla quota di proprietà.
Tuttavia, esistono delle eccezioni che fanno riferimento al contratto di mutuo cointestato tra due coniugi, in cui uno dei due risulta fisicamente a carico dell’altro. In tal caso, infatti, il coniuge che sostiene la spesa del mutuo ha la possibilità di usufruire della detrazione per l’intera quota.
I casi sui quali si è espressa l’AdE fanno riferimento alla dichiarazione dei redditi precompilata, che dovrebbe contenere una parte delle informazioni del contribuente e dovrebbe abilitare alla compilazione di specifici quadri. Quando il contribuente non riesce a compilare tali quadri, potrebbe essersi verificato un errore riconducibile ad uno dei seguenti casi.
Come abbiamo visto la Agenzia delle Entrate si è espressa su 4 specifici casi offrendo i chiarimenti sulla detrazione degli interessi passivi maturati sul mutuo.
Nel caso in cui esistano due o più comunicazioni relative allo stesso contratto di mutuo, è necessario verificare con la banca che la documentazione e l’importo detraibile siano corretti. Dopo aver eseguito questo controllo, è possibile inserire le somme detraibili:
Se, invece, gli interessi passivi sono inferiori a quelli comunicati dalla banca la legge prevede che questi siano ricondotti ai limiti.
Può accadere che il contribuente inserisca detrazione dei redditi per un totale degli interessi passivi che è inferiore rispetto a quelli comunicati dalla banca. In tal caso, si tratterebbe di un errore a suo svantaggio che deve essere ricondotto ai limiti.
In ogni caso, per poter beneficiare della detrazione sugli interessi sui mutui è necessario che l’immobile oggetto del contratto sia adibito ad abitazione principale. Per questo motivo, prima di inserire l’importo nei riquadri del modello 730 e del modello dei redditi, è necessario verificare di essere in possesso dei requisiti che lo consentono.
Può, infatti, accadere che un contribuente stipuli contemporaneamente due mutui uno per l’acquisto di un’abitazione principale l’altro per la costruzione o per la ristrutturazione.
Altra fattispecie, in cui può verificarsi un errore nell’inserimento delle detrazioni sugli interessi sui mutui, riguarda il controllo preventivo sul rimborso che emerge l’anno precedente, rispetto alla dichiarazione dei redditi.
Infine, vi è un altro chiarimento fornito dall’Agenzia delle Entrate, che riguarda il caso in cui il contribuente esegue una surroga o la modifica del contratto di mutuo. Può, infatti, accadere che nella dichiarazione precompilata i dati sugli interessi del mutuo non siano inseriti nel modello 730 online. Tra le ragioni potrebbe essereci una modifica al contratto di mutuo.
Di fatto, se il contribuente effettua una surroga o una rinegoziazione del contratto, è necessario verificare la presenza dei requisiti e fare in modo che la spesa sia compresa nei limiti di detraibilità. Inoltre, occorre determinare l’importo della detrazione e inserire la suddetta cifra in maniera corretta nella dichiarazione.
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