Delibera condominiale 2025: se non ti conviene la fai annullare, diritto fondamentale

Delibera condominiale, ci sono dei casi in cui è possibile farla annullare, esercitando un determinato diritto. 

Quando si decide di comprare un immobile all’interno di un condominio, ci sono tutta una serie di diritti e di doveri cui attenersi.

delibera condominiale, alzate di mano
Delibera condominiale 2025: se non ti conviene la fai annullare, diritto fondamentale-trading.it

Abitando in un edificio in cui ci sono molti altri appartamenti, è chiaro che ci saranno tante discussioni e visioni differenti da conciliare. Ci saranno anche persone che hanno disponibilità economiche diverse e non sempre, i piani che vengono proposti, possono essere approvati.

Il punto è che, se si crea la maggioranza, e cioè quando, durante una delibera condominiale, vince chi ha il maggior numero di voti, ci si dovrà attenere alle scelte prese, in sede di assemblea.

In un condominio ci sono degli spazi comuni e altre regole di cui tener conto, e spesso accade che sia il giudice a dover intervenire, soprattutto se si creano dei dibattiti che appaiono difficili da sciogliere.

Tuttavia, ci sono dei casi in cui è possibile far annullare la delibera condominiale: scopriamo quali sono i contesti, in questione.

Delibera condominiale, i casi in cui la si può annullare

Come detto, una decisione presa in ambito di assemblea condominiali e approvata dalla maggioranza, non può essere contestata.

martelletto del giudice
Delibera condominiale, i casi in cui la si può annullare-trading.it

Le uniche eccezioni sono se violano il regolamento o la legge. Neppure il giudice può decidere cosa possa essere meglio per un condominio, ma ci sono dei casi in cui è possibile annullare una delibera. Da quanto si apprende, infatti, un giudice può cancellare la decisione presa dalla maggioranza in un’assemblea condominiale, nel momento in cui, si tratti di delibera immotivata.

Questa ha luogo nel momento in cui si punti a creare danni a più condomini, in modo mirato. In sostanza, il giudice può disporre un accertamento che punti a svelare se la delibera possa essere viziata da abusi in materia di diritto oppure abuso di potere.

Queste trasgressioni si configurano se un’azione che per legge è ritenuta legittima, è eseguita per creare un danno ad altri. Ad esempio, se si trarta di delibere i cui scopi possano essere ritorsioni, emulazioni, che non hanno nulla di benefico per la comunità.

Questo genere di delibere possono essere annullate, se si riesce a provare, in Tribunale, che la maggioranza era in cattiva fede, per danneggiare la minoranza. Per impugnare la delibera, sono concessi 30 giorni di tempo, dall’avvenuta delibera per chi non era d’accordo o aveva scelto di astenersi dal voto, e dalla comunicazione del verbale, se qualcuno era assente. Prima di fare causa, si deve mediare tra le parti.

Gestione cookie