Decreto ingiuntivo, non fa più paura: tempi dilatati dalla storica sentenza nuovissima, adesso basta ansia

Dormire sonni tranquilli davanti il decreto ingiuntivo sentenziato nell’ultima pronuncia, non significa non pagare più, ma farlo a delle condizioni “di più efficace gestione”, ecco cosa significa.

Cos’è un decreto ingiuntivo e perché causa tanto stress? È attorno alle ultime novità che i contribuenti presi in causa, possono rasserenarsi, ma per farlo è opportuno informarsi correttamente. La dicitura giuridica equivale al conquistare un titolo esecutivo per poter riscuotere coattivamente del credito, e la questione spaventa, e non poco chi deve pagare. Ma ci sono tempi maggiori, l’ansia diminuisce, e la gestione diventa più pratica per le parti. Ecco come affrontare gli ultimi aggiornamenti.

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Decreto ingiuntivo, non fa più paura: tempi dilatati dalla storica sentenza nuovissima, adesso basta ansia- Trading.t

Quando entra in gioco un procedimento di opposizione davanti un decreto ingiuntivo, la mediazione può esaurirsi fino a quando definito dal giudice a seguito della prima udienza sul caso. Ma cos’è la mediazione obbligatoria, e perché è così importante? Il nome indica già di base di cosa si tratta, e da qui si evince perché è funzionale alla gestione della procedura.

Si tratta di una figura “terza” o “neutrale” che funge a tutti gli effetti da mediatore, specie nella comunicazione. Appunto, data che la materia riguarda la riscossione coattiva di denaro, si tratta di un ruolo abbastanza rilevante per la soddisfazione degli interessi e la conclusione più corretta possibile del provvedimento. Ma come agisce?

Agisce sottoforma di un processo vero e proprio, un soggetto indipendente che “media”, nel senso che facilita la gestione dei rapporti tra le parti coinvolte nella controversia. Il fine, è quello di giungere un accordo, e ciò è possibile solo attraverso tecniche negoziali. Dall’ultima sentenza, la situazione appare più semplice, anche per questa figura.

Decreto ingiuntivo, analisi di caso concreto: cos’è la mediazione obbligatoria

Come già accennato, nel procedimento di opposizione per decreto ingiuntivo, la mediazione si esaurisce fino al termine definito dal giudice durante la prima udienza. È il Tribunale di Bologna ad affermare ciò nella sentenza n. 205 del 2025, appunto dell’anno in corso, aggiorna la procedura in questo senso, per chi propone il ricorso al decreto. Con un caso concreto si affronta la questione.

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Decreto ingiuntivo, analisi di caso concreto: cos’è la mediazione obbligatoria- Tradingi.it

Quanto detto, significa poter perseguire il proprio fine seguendo questa dicitura, cioè l’introduzione della mediazione obbligatoria fino alla scadenza fissata in sede della prima udienza, ed il mancato esperimento nella fase processuale, non implica l’impossibilità di procedere con la domanda. Si parla di tempistiche, ed in questo caso maggiori, ecco perché.

Se ad esempio una società si opponesse a un decreto ingiuntivo ottenuto per non aver pagato delle fatture dell’energia, l’opponente al decreto, eccepisce l’improcedibilità della domanda per non aver avviato la procedura della mediazione obbligatoria da parte della società creditrice. La mediazione è obbligatoria davanti questa tipologia di contratti, appunto di somministrazione e fornitura. Il dover di attivarla è della società opposta che ha ottenuto il decreto ingiuntivo, motivo per cui richiede il rinvio della prima udienza per consolidare la procedura stragiudiziale.

Ma è qui che il Tribunale di Bologna interviene, perché ritiene infondata l’improcedibilità della domanda per il fatto di non aver avviato la mediazione: è questa l’innovazione per comporta giovamento. Ci si rifà all’art. 5 bis del DLGS n. 28 del 2010, il quale afferma che nei procedimenti in questione, il dovere di avviare la procedura di mediazione, spetta alla parte che ha proposto il ricorso per decreto. Tuttavia, se non si avvia, si può fissare un nuova udienza successiva, ed avviarla una volta per tutte.

Solo ed esclusivamente nel caso in cui non venga avviata entro questo frangente, la domanda risulta improcedibile. Quindi, i tempi sono maggiori per agire, per questo c’è meno ansia! Ma c’è di più perché la questione è stata fortemente condizionata dalla Riforma Cartabia del 2022, poiché include modifiche nelle materie soggette a mediazione obbligatoria.

Quali sono le materie soggette a mediazione obbligatoria? Elenco ed analisi di trattamento

La questione si complica in relazione alle materie che vi rientrano. Infatti, la Riforma Cartabia del 2022 ha accresciuto l’elenco delle materie soggette a questo regime, appunto della mediazione obbligatoria. Non che non vi fossero categorie che già vi rientrassero, ad esempio si ricordano il frangente giuridico dei diritti reali, successioni ereditarie, e casi di locazione, ma ce ne sono delle altre da considerare con attenzione.

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Quali sono le materie soggette a mediazione obbligatoria? Elenco ed analisi di trattamento- Trading.it

Tutti i contratti di associazione in partecipazione, di consorzio, di franchising, e i già citati di somministrazione nell’esempio sopra riportato. Ancora, ci sono questione legate a società di persone e subfornitura. La riforma ha poi posto la condizione per “procedere” per le azioni legali legate a queste nuove materie, e vuol dire che le parti in causa devono agire con la mediazione prima di avviare un’azione legale.

È stata persino introdotta una norma che permette all’amministratore di condominio di avviare e partecipare alla mediazione senza dover essere prima autorizzato in assemblea condominiale. In ogni caso, quest’ultima approva eventuali accordi. La mediazione subentra anche nelle mani del giudice nei casi di controversie in cui vigono una clausola statuaria o contrattuale. Questa, diviene un requisito per procedere con la domanda giudiziale.

Anche la durata del procedimento si modifica, da tre mesi, se ne possono prorogare altri tre, attraverso un accordo interposto dalle parti. Inoltre, la procedura si velocizza perché si può aprire nell’immediato la mediazione, senza attendere il primo incontro e andare a rilento. Come se non bastasse, ci sono agevolazioni e incentivi economici per le parti in causa, come crediti d’imposta sule spese sostenute, e misura per il gratuito patrocinio, ma non per tutti. Chi ne ha diritto.

Da tutto questo si evince che gli aggiornamenti hanno il fine di rendere più agibile, smart e performante, la mediazione. Si promuove una risoluzione alternativa prima di procedere con il ricorso al sistema giudiziario.

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