Discussa in Cdm la bozza del decreto anti rincari con misure inerenti il caro bollette, carburanti e aiuti per famiglie, imprese e profughi: i dettagli
Tiene banco la complicada situazione economica di cui tanto si discute e che tocca diversi punti, intrecciando l’attualità derivante dalla pandemia e dal conflitto Russia – Ucraina e relative conseguenze, con il caro bollette, l’aumento dei prezzi e dei carburanti e le criticità che sono emerse in tale periodo: in Consiglio dei Ministri, discussa la bozza circa il decreto anti rincari, una misura che prevede interventi di diverso tipo ed aiuti a famiglie, imprese e profughi.
Vi sono 35 articoli contenuti nella bozze del decreto, qui il documento, legato al contrasto degli “effetti economici e umanitari per contrastare la crisi ucraina”, si legge nell’approfondimento di Il Giornale, con aiuti a famiglie, imprese e accoglienza dei profughi.
Tra i punti toccati vi sono gli interventi sulle bollette, dalla rateizzazione al bonus sociale, ma anche come avverrà l’accoglienza e i profughi e sostegno per quel concerne agricoltura e pesca, senza dimenticare i carburanti.
Come detto, la situazione complessa a livello economico continua a tener banco, basti pensare alle conseguenze anche diverse che stanno interessando gli italiani, si guardi all’allarme lanciato da Coldiretti circa un prodotto molto diffuso ed amato che potrebbe sparire dagli scaffali del supermercato, ad esempio, oppure ancora alla situazione del pesce al supermercato, con scaffali sempre più vuoti e prezzi sempre più alti.
Rispetto al tema in oggetto, come spiega Il Giornale, nel decreto anti rincari prevista una riduzione temporanea delle aliquote di accisa sui carburanti e il ricorso all’extragettito per poter affrontare il caro dell’energia. Stando alla bozza, per 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, le aliquote di accisa sarebbero ridotte e passerebbero, per la benzina a 643,25 euro per 1000 litri, attualmente 728,40.
Per oli da gas o gasolio usato come carburante, 532,24 euro per 1000 litri rispetto agli attuali 617,40; per Gpl impiegati come carburante, 182,61 euro per 1000 chilogrammi rispetto a 267,77.
Per tale riduzione di rezzi al consumo maggiore, pari a circa 10 centesimi. Per l’importo del valore dei buoni benzina o titoli analoghi ceduto in modo gratuito da aziende private ai dipendenti in ottica acquisto carburanti, nel limite di 200 euro per ognuno, “non occorre la formazione del reddito“, si legge su Il Giornale.
Circa l’aumento dei prezzi delle forniture energetiche, le imprese con sede in Italia, i clienti finali di energia elettrica e gas naturale, viene spiegato, possono far richiesta ai fornitori con sede in Italia della “rateizzazione degli importi dovuti per i consumi energetici”, in merito ai mesi di maggio e giugno 2022, per un numero massimo di rate mensili non maggiore di 24, si legge nella bozza del decreto legge energia, all’articolo “Rateizzazione delle bollette per consumi energetici”.
La Sace potrà dare le proprie garanzie in favore di banche e istituzioni finanziarie entro un limite massimo di impegni di nove miliardi di euro.
Il Giornale, circa la bozza del Dl, menziona anche i crediti di imposta legati a imprese circa l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, così come previsto dalla bozza stessa, e si legge a quelle imprese che sono “dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw”, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica, viene riconosciuto, come parziale compensazione dei raggiorni oneri sostenuti in relazione all’acquisto della componente energia, “un contributo straordinario sotto forma di credito di imposta”.
Non sarebbe ancora stato definito l’importo, si legge.
Altra novità riguarda il garante per la sorveglianza dei prezzi, il quale potrà vigilare rispetto alle speculazioni; si legge di multe che andrebbero da 500 a 5 mila euro per le imprese, qualora non dovessero rispondere al Garante circa la “Motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo”.
Inoltre, viene previsto anche, per attività istruttorie, di analisi, valutazione ed elaborazioni dei dati oltre al Garante in questione, anche l’istituzione di “Unità di missione” specifica presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Vi sarebbero dei sostegni previsti, nella bozza del decreto in quesitone, da destinare a Regioni, enti, associazioni e terzo settore, per quel che concerne l’accoglienza, nel complesso, di 75 mila profughi ucraini. 60 mila unità saranno per l’assistenza di coloro che hanno trovato una sistemazione autonoma, 15 mila per “ulteriori forme di accoglienza diffusa”.
L’attuazione avverrà attraverso Comuni, enti del terzo settore, centri di servizio per il volontariato, enti e associazioni e enti religiosi civilmente riconosciuti, si legge su Il Giornale. Altri ancora riguarderanno, viene spiegato, assistenza sanitaria delle Regioni per 100 mila rifugiati.
Altre novità inerenti la bozza del Dl energia che Il Giornale riporta riguardano il ferrobonus e marebonus, per un cifra totale complessiva di 38,5 milioni di euro per l’anno in corso. Rispetto al settore marittimo, vi sarebbero previsti 19,5 milioni di euro, e 19 andrebbero invece al trasporto ferroviario intermodale.
Aumentano i fondi rispetto alla cassa integrazione per le imprese che quest’anno dovranno affrontare situazioni complesse dal punto di vista economico, e Il Giornale spiega che nella bozza sarebbero previsti 150 milioni per concedere altre settimane di Cig in deroga a coloro che non possono più far ricorso a “trattamenti ordinari di integrazione salariale”. Tali settimane di cassa in deroga dovranno essere usate entro il 31 dicembre 2022. Raggiunti i 150 milioni, non vi saranno più domande accolte da INPS, viene spiegato.
Sostegni arriverebbero anche sul fronte agricoltura e pesca, vi sarebbero 195 milioni di euro stanziati nella bozza del decreto per affrontare l’impatto della crisi in Ucraina, che prevede poi anche un contributo, come credito di imposta, pari al venti per cento della spesa sostenuta in relazione all’acquisto del carburante impiegato per esercizio di attività agricola e pesca nel primo trimestre 2022.
Tale misura comporterà oneri per 140,1 milioni di euro per questo anno, altri 20 milioni andrebbero alla rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari, le quali operazioni sarebbero assistite dalla garanzia gratuita da parte di Ismea.
Il fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, pesca e acquacoltura sarebbe poi rifinanziato con 35 milioni di euro.
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